Agave: coltivazione, moltiplicazione, specie più belle

Il genere Agave (fam. Agavaceae) comprende oltre 450 specie e varietà di piante grasse, tutte originarie delle zone calde e desertiche degli Stati Uniti del Sud-Ovest, del Messico, America Centrale, Caraibi, Colombia e Venezuela. Introdotta in Europa dagli spagnoli nel XVI secolo, la maestosa presenza delle agavi sui litorali italiani è divenuta da tempo parte integrante del paesaggio costiero, dove le piante hanno trovato condizioni ambientali e climatiche ideali per la loro spontaneizzazione. La coltivazione dell’agave, in piena terra o in vaso, non presenta particolari difficoltà: basterà scegliere tra le diverse specie e varietà che più si adattano agli spazi che avremo a disposizione. Con il prosieguo di questa lettura impariamo a conoscere meglio l’agave: come coltivarla con successo in giardino o balcone; moltiplicazione; curiosità sugli usi tradizionali e storia; quali sono le specie più belle e interessanti.

Descrizione

Il nome del genere Agave, attribuito da Linneo nel 1753 deriva dal greco “agauos” che significa meraviglioso, nobile, illustre, in riferimento all’imponente bellezza di queste piante. Le agavi sono piante erbacee che vivono più anni, caratterizzate da radici molto sviluppate. Presentano fusti assai corti, ma spesso ne sono prive. Le foglie, disposte a rosetta, coriacee, spesse e succulente, rivestite da uno strato ceroso, sono sovente allungate alla base e, alla sommità, presentano quasi sempre una lunga e rigida spina (mucrone). Le dimensioni della rosetta è molto variabile e, a seconda della specie, va dai 12 cm ai 5 m. Di conseguenza anche la lunghezza delle foglie varia moltissimo e può raggiungere i due metri e più nell’Agave americana (fig. 1) o scendere a pochi centimetri nell’Agave toumeyana (fig. 2). La loro superficie è essenzialmente liscia, e spesso su di esse rimangono impressi i segni lasciati quando, durante il loro sviluppo, erano ancora arrotolate su se stesse.

Fig. 1 – Agave americana [credits]
Fi. 2 – Agave toumeyana var. bella [credits]

Il ciclo vitale delle agavi si conclude con la fioritura. Dopo un certo numero di anni dalla nascita, da 10 a 50 a seconda della specie e delle condizioni climatiche – colturali, all’interno della rosetta si forma lo scapo florale, cioè un lungo fusto, che nel giro di poco tempo si sviluppa verticalmente anche per alcuni metri, producendo all’apice folti gruppi di fiori che sbocciano in estate. L’infiorescenza dell’agave è composta da numerosi fiori campanulati per lo più di colore bianco, giallo o verde, che presentano spesso massicce brattee (foglie modificate) o propaguli (piccoli «bulbi») che, raggiungendo il terreno, danno vita a nuove piantine. Dai fiori, che durano 3-4 giorni e vengono impollinati da bombi, api, farfalle
notturne, pipistrelli e colibrì, si originano piccoli frutti (capsule), che contengono semi scuri di forma ovale e delle dimensioni, a seconda della specie, comprese tra 1 e 3-4 cm circa. Il processo di fioritura dell’agave dura circa un anno. L’enorme sforzo prodotto durante la fioritura, nelle specie monocarpiche (che cioè fioriscono una sola volta nella vita) esaurisce rapidamente tutte le sostanze vitali presenti nella pianta che infine muore. Ma intorno alla rosetta ormai secca si saranno formati nel frattempo nuovi getti che rapidamente si svilupperanno per formare nuove piante. Nelle poche specie di agavi policarpiche (che fioriscono più volte nella vita), la fioritura si può ripetere ogni 5-10 anni.

Storia, curiosità, usi e proprietà

Le agavi erano utilizzate dall’uomo già 12 mila anni fa, come testimoniano i resti di foglie e di fibre rinvenute nelle grotte di Coahuila, in Messico. Gli antichi popoli di questo Paese consideravano le agavi (in Messico chiamate tuttora Maguey) piante sacre. Quando gli spagnoli colonizzarono il Messico furono così impressionati da queste piante che negli scritti le definivano «alberi delle meraviglie». Al pari di molte altre piante grasse, le agavi hanno rappresentato un’importante risorsa per le civiltà precolombiane e per tutti i nativi d’America, che da esse traevano cibo, bevande, fibre, sapone e sostanze terapeutiche. In tempo di carestia le foglie, il cuore della pianta e le giovani infiorescenze venivano cucinate e mangiate. L’Agave sisalana (fig 3.), era utilizzata dagli Aztechi e dai Maya per fabbricare tessuti grezzi e carta, mentre i primi abitanti dell’Arizona meridionale, gli indiani Papago, Pima e Apache, utilizzavano l’Agave palmeri (fig. 4) per l’alimentazione e per ricavarne fibre, utilizzando le spine terminali come aghi.

(Fig. 3) Agave sisilana [credits]
(Fig. 4) Agave palmeri [credits]

Si contano oggi più di settanta usi differenti per le agavi: il più importante dal punto di vista commerciale a livello mondiale è quello dell’Agave sisalana, dalla quale si ottiene il sisal, fibra particolarmente resistente impiegata per fabbricare spaghi, corde, tela di sacco e stuoie. Coltivazioni estese si trovano in molti Paesi situati nella fascia tropicale; in Madagascar sono state abbattute foreste per far posto a piantagioni di Agave sisalana. Anche in Sicilia si coltivò questa specie sino al 1940, ma poi con l’avvento delle fibre sintetiche non fu più competitiva dal punto di vista economico. Nello stato di Chihuahua (Messico), gli indiani Warihio preparano ancora oggi dolciumi utilizzando la piccola Agave polianthiflora (Fig. 5) che chiamano mescalito, mentre preferiscono i fiori della rara Agave bovicornuta (Fig. 6), dopo averli abbondantemente lavati per privarli delle sostanze amare, per preparate le tortillas.

(Fig. 5) Agave polianthiflora [credits]
(Fig. 6) Agave bovicornuta [credits]

Con le agavi si preparano anche bevande: il prodotto più conosciuto a livello internazionale è la tequila, forte liquore distillato ottenuto dalla parte centrale (cuore) delle piante di Agave tequilana (Fig. 7) messa ad asciugare in grandi forni e fatta fermentare.

(Fig. 7) Agave tequilana [credits]

Da altre specie, tra cui Agave angustifolia (Fig. 8) , Agave palmeri e Agave potatorum (Fig. 9) si produce un’altra bevanda popolare chiamata mescal, anche se la bevanda più tradizionale del Messico, consumata fin dal periodo preispanico, si chiama pulque, ottenuta dalla linfa ricca di zuccheri e fatta fermentare, presente nel periodo della fioritura in specie come Agave salmiana, Agave mapisaga, Agave ferox, Agave atrovirens e Agave americana. Esiste, infine, anche un vino ricavato da agavi selvatiche, chiamato tlachique.

(Fig. 8) Agave angustifolia [credits]
(Fig. 9) Agave potatorum [credits]

Coltivazione dell’Agave in piena terra o vaso

Un terreno arido, sciolto, pietroso e un clima assolato e caldo con temperature sempre al di sopra dello zero, sono le uniche condizioni per coltivare con successo le agavi in piena terra. Nei climi più freddi le agavi si adattano molto bene alla coltivazione in vaso, avendo l’accortezza ovviamente di scegliere le specie a sviluppo ridotto. Le specie più grandi si possono coltivare in vaso per qualche anno, poi vanno trasferite in piena terra, dopo aver verificato sino a quali temperature minime possono resistere. I vasi vanno dimensionati tenendo presente che le robuste radici in breve tempo occuperanno tutto lo spazio a disposizione. A tale inconveniente si rimedia con rinvasi frequenti, anche annuali, accorciando drasticamente le radici. Durante l’inverno, quando le temperature scenderanno decisamente sotto lo zero, occorre ricoverare le piante in ambienti luminosi e freschi. Non esagerare con le irrigazioni in quanto le agavi temono i ristagni idrici: annaffiarle una volta al mese circa in estate; non annaffiarle affatto in inverno se tenute all’aperto; annaffiarle una volta al mese se ricoverate all’interno.

Moltiplicazione per germogli basali

Il metodo più semplice per moltiplicare le agavi consiste nel prelevare i germogli basali (cioè le piantine provviste di radichette che, separate dalla pianta madre, danno vita a nuovi esemplari) che quasi tutte le specie producono. L’operazione si può effettuare da marzo-aprile a settembre-ottobre.

Riproduzione dell’agave mediante germogli basali, ecco nel dettaglio come procedere:

  • Dopo aver svasato la pianta madre (o se si tratta di una pianta in piena terra, dopo aver scavato un po’ attorno ad essa), staccate il germoglio semplicemente con le mani; qualora opponga resistenza aiutatevi con delle forbici.
  • Prima di piantare il germoglio, fatelo asciugare per 4-5 giorni in un luogo ombreggiato e fresco, in modo che non si disidrati.
  • A questo punto riempite a metà un vasetto di terracotta di circa 10 cm di diametro con del terriccio per piante grasse, appoggiatevi il germoglio e riempite il vasetto con altro terriccio sino a un paio di centimetri dal bordo.
  • Ponete il vasetto direttamente al sole e irrigate, molto moderatamente, solo quando il terriccio sarà completamente asciutto, sino a metà-fine ottobre, quando dovrete riparare il vasetto nello stesso locale utilizzato per il ricovero di piante di agrumi e specie dalle esigenze simili (locale che sia luminoso e in cui la temperatura non scenda sotto i 5 °C).
  • Nel caso di località con clima mite anche durante l’inverno, ponete direttamente a dimora il germoglio in piena terra, in una posizione in pieno sole e, possibilmente, riparata dalle piogge.

Riproduzione per seme

Le agavi si possono moltiplicare anche per seme, anche se questo metodo richiede tempi alquanto lunghi, poiché nella maggior parte delle specie la fioritura, e quindi la produzione dei semi, richiede diversi anni. Nel caso in cui disponiate di alcuni semi, da aprile a settembre potete seminarli. Per evitare di trapiantare le giovani piantine, che a volte mal sopportano questa operazione, è preferibile effettuare la semina utilizzando vasetti di torba.

Riproduzione per seme dell’agave, Ecco passo passo come procedere:

  • Riempite quasi completamente con terriccio specifico per piante grasse (al quale va aggiunto almeno 1/3 di sabbia di fiume) alcuni vasetti di torba.
  • Ponete al centro di ciascun vasetto un seme, quindi sistemate i vasetti in una seminiera o in una cassettina.
  • Aiutandovi con un vaglio, coprite i semi con un leggero strato di terriccio e pressate leggermente la superficie con le mani.
  • Irrigate moderatamente e coprite poi la seminiera con una lastra di vetro o con un foglio di plastica trasparente, che favorirà il mantenimento di un corretto grado di umidità del terriccio.
  • Ponete la seminiera in un luogo luminoso ma non al sole diretto, dove la temperatura sia di almeno 18-20 °C. Mantenete moderatamente umido il terriccio dei vasetti.
  • Circa 2-4 settimane dopo la semina inizieranno a spuntare le piantine, che saranno pronte per essere rinvasate e/o messe a dimora in piena terra circa un anno dopo la semina.

E adesso una breve carrellate illustrerà le specie di Agave più belle.

Agave americana

La già citata Agave americana è una pianta originaria del Messico, ma spontaneizzata in Italia lungo i litorali. La rosetta di foglie può raggiungere i 2 m d’altezza e i 3,7 m di diametro. Le foglie di colore verde-grigio, ascendenti, spinose lungo il margine e all’estremità incurvano verso il basso, sono lunghe circa 2,5 m e larghe 30 cm. La spina apicale (mucrone) è legnosa e lunga circa 1 cm. L’infiorescenza, alta dai 5 ai 15 m, porta numerosi fiori gialli a forma di imbuto. Resiste sino ai –10 °C. Si moltiplica tramite seme e germogli basali prodotti dalle radici. L’Agave americana viene frequentemente coltivata all’aperto nelle zone mediterranee, anche nella varietà variegata Marginata (fig. 10), con strisce gialle o biancastre ai margini delle foglie. In fioritura emette lunghi steli fiorali che possono raggiungere i 10 m d’altezza. Per le sue dimensioni e la vigoria, se ne sconsiglia la presenza in un piccolo giardino.

(Fig. 10) Agave americana var. Marginata [credits]

Agave salmiana var. ‘ferox’

Originaria del Messico, l’Agave salmiana var. ‘ferox’ (Fig. 11) si presenta senza fusto, con rosetta di foglie verde scuro ascendenti e la parte terminale incurvata verso il basso, che portano spine marginali brune. Al centro si trova una grossa spina apicale, conica. L’Agave salmiana var. ‘ferox’ raggiunge un diametro di 2 m, mentre il ramo fiorifero arriva d un’altezza di 6-10 m. È coltivata all’aperto nelle zone mediterranee.

(Fig. 11) Agave salmiana var. ‘ferox’ [credits]

Agave attenuata

Altra specie originaria del Messico è l’Agave attenuata (Fig. 12) una pianta che raggiunge il diametro di circa 1,5 m con breve fusto aereo, sormontato da una rosetta di foglie verde-grigio prive di spine. Il ramo fiorifero è alto circa 1,5 m e porta un’infiorescenza ricurva carica di fiori gialli.

(Fig. 12) Agave attenuata [credits]

Agave parviflora

L’Agave parviflora (fig. 13) è una pianta piccola adatta anche alla coltivazione in vaso. La spina apicale è scura e pungente. Il suo aspetto attraente è dovuto a bianche striature e a riccioli di fibre pallide che partono dai margini fogliari, in contrasto con il colore scuro delle foglie, lunghe circa 15 cm e larghe 1 cm, che formano una rosetta alta 15 cm e del diametro di circa 30 cm. L’altezza del ramo fiorifero, che compare intorno ai 7-8 anni di vita, varia da 50 cm a 1,5 m. I fiori dell’Agave parviflora sono rossi. Questa specie può essere coltivata all’aperto nelle zone calde. Resiste sino a 2 °C. Si moltiplica tramite germogli basali e per seme.

(Fig. 13) Agave parviflora [credits]

Agave echinoides

L’Agave echinoides (Fig. 14) è una piccola pianta (diametro 25-30 cm) con breve fusto dal quale si dipartono a raggiera molte foglie rigide e tondeggianti, con un’unica spina terminale, nera e acuminata. Di difficile riproduzione poiché non produce germogli basali.

(Fig. 14) Agave echinoides [credits]

Agave colorata

L’Agave colorata (Fig. 15) ha foglie ampie, che possono raggiungere i 15-20 cm di larghezza per 25-45 cm di lunghezza, di colore verde-azzurro che al sole assumono colorazioni vivaci. La rosetta ha un’altezza e un diametro di circa 90 cm. I margini fogliari presentano robuste spine di colore marrone. L’infiorescenza, alta 2-3 metri, porta fiori di colore giallo brillante. Può tollerare il freddo, ma per brevi periodi, fino a –7 °C. Si moltiplica tramite seme o germogli basali prodotti dalle radici.

(Fig. 15) Agave colorata [credits]

Agave filifera

L’Agave filifera (Fig. 16) presenta foglie lunghe circa 25-30 cm e larghe circa 5 cm, di colore verde brillante con striature longitudinali, sfilacciature bianche e senza spine. È un’agave dalle dimensioni contenute, in quanto l’altezza e il diametro della rosetta sono di circa 40-60 cm. L’infiorescenza è alta 2-2,5 metri e porta fiori giallo-verdastri con antere rosse prominenti. Resiste sino a –8 °C. Si moltiplica tramite germogli basali e per seme.

(Fig. 16) Agave filifera [credits]

Agave geminiflora

L’Agave geminiflora (Fig. 17) presenta foglie lunghe più di 50 cm e larghe poco più di 1 cm, prive di spine ma con filamenti bianchi. Esse formano una rosetta che raggiunge circa 1 metro di altezza e il diametro di 1,5 metri. L’infiorescenza è alta 3-5 m con fiori gialli tinti di rosso. Resiste sino a –4 °C. Si moltiplica soprattutto per seme.

(Fig. 17) Agave geminiflora [credits]

Agave nigra

L’Agave nigra (Fig. 18) presenta un aspetto sontuoso, con foglie lunghe circa 40 cm e larghe 9 cm, di colore verde-grigio, prive di spine marginali e provviste di una spina apicale (mucrone) imponente. La rosetta è larga circa 90 cm di diametro. L’infiorescenza è alta circa 2 m. Resiste fino a –10 °C. Si moltiplica tramite germogli basali che produce numerosi, oltre che per seme.

(Fig. 18) Agave nigra [credits]

Agave ovatifolia

L’Agave ovatifolia (Fig. 19) è definita dagli americani «lingua di balena» a causa della forma profondamente concava delle ampie foglie di colore verde-grigio-azzurro chiaro, lunghe 50-60 cm e larghe 14-16 cm, che formano una rosetta del diametro di 80-160 cm e alta 90-180 cm. L’infiorescenza è alta 4-5 m. Resiste fino a –10-12 °C. Si moltiplica tramite seme, perché difficilmente produce germogli basali.

(Fig. 19) Agave ovatifolia [credits]

Agave parryi var. ‘truncata’

L’Agave parryi var. ‘truncata’ (Fig. 20) è una delle più belle agavi, in quanto presenta foglie di colore grigio chiaro-verde-azzurro particolarmente corte e arrotondate che non superano 1 m di lunghezza e i 15 cm di larghezza, che formano una rosetta del diametro di 90-120 cm e alta 60-90 cm. L’infiorescenza si forma dopo 15-25 anni ed è alta 3-4 m con fiori di colore giallo-crema. Può tollerare temperature di circa –4 °C per brevi periodi. Si moltiplica tramite germogli basali e per seme.

(Fig. 20) Agave parryi var. truncata [credits]

Agave stricta

L’Agave stricta (Fig. 21) è una delle poche specie non monocarpiche, che cioè non muore dopo la fioritura e la formazione dei semi. Le foglie, di colore verde o rosso-bruno, lunghe 35-40 cm e larghe 2-4 cm, formano una rosetta alta 1,5-2 m e del diametro di 80-100 cm. L’infiorescenza compare dopo che la pianta ha superato i 10-15 anni di vita e successivamente ogni 5-10 anni. Resiste sino a –2 °C. Si moltiplica tramite germogli basali e per seme.

(Fig. 21) Agave stricta [credits]

Agave utahensis

L’Agave utahensis (Fig. 22) presenta foglie particolarmente coriacee, spinose, di colore verde-grigio, che
formano una rosetta alta 30 cm e del diametro di circa 40 cm. L’infiorescenza compare quando la pianta ha raggiunto gli 8-10 anni di vita ed è alta 1,5-2 m. È una delle agavi più resistenti al freddo, in quanto resiste sino a –23 °C. Si moltiplica tramite germogli basali e per seme.

(Fig. 22) Agave utahensis [credits]

Agave victoriae-reginae

L’Agave victoriae-reginae (fig. 23) è una delle agavi più attraenti ed eleganti. Ha foglie triangolari molto carnose di colore verde scuro, lunghe 15-20 cm e larghe 5-6 cm, con margine bianco e corta spina apicale scura, che negli esemplari maturi si curva verso l’interno. Di lenta crescita, la rosetta formata dalle foglie arriva a un diametro di 60-90 cm. Date le dimensioni contenute, l’Agave victoriae-reginae è ideale da coltivare in vaso. L’infiorescenza compare quando la pianta ha circa 30 anni di età, dando vita a semi che costituiscono l’unico sistema di moltiplicazione, poiché difficilmente produce germogli basali. Resiste sino a –12 °C.

(Fig. 23) Agave victoriae-reginae [credits]

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Anna Elisa Catanese

Ciao sono Anna Elisa Catanese, Dott.ssa in Scienze e tecniche erboristiche, autrice principale dei contenuti di questo sito web. Sono anche una cantante e creatrice di bijoux. Ho alle spalle collaborazioni come autrice di articoli con numerosi siti quali Blasting news e Dokeo. Su Natural Magazine troverete notizie inerenti salute, benessere, alimentazione sana, rimedi naturali e molto altro ancora.

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