Il ribes nero (nome botanico Ribes nigrum) possiede tra i suoi benefici quello di abbassare la glicemia postprandiale, rivelandosi un utile alleato nella prevenzione di diabete di tipo 2 e sindrome metabolica. Ma una nuova ricerca della University of Eastern Finland e della Savonia University of Applied Sciences, appena pubblicata sul British Journal of Nutrition, ha scoperto che la porzione richiesta per godere delle proprietà ipoglicemizzanti del ribes nero è molto più piccola di quanto si potesse immaginare.
Ribes nero: proprietà ipoglicemizzanti
Mangiare ribes nero a fine pasto ha l’effetto di bilanciare la risposta al glucosio ingerito, attenuandone l’aumento nel sangue e ritardandone il successivo calo. Le proprietà ipoglicemizzanti del ribes nero sarebbero da attribuire ai composti polifenolici di cui sono ricchi le bacche, gli antociani.
Gli antociani del ribes nero (ma anche di altri frutti di bosco come mirtillo e mora) rallentano infatti l’assorbimento del glucosio a livello dell’intestino tenue interagendo con gli enzimi che digeriscono i carboidrati e con le proteine di trasporto del glucosio. Inoltre, i polifenoli possono ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione, che spesso si associano a diabete, sindrome metabolica, ma anche ad altre condizioni come cancro e malattie cardiovascolari.
Ma quanti ribes neri dobbiamo mangiare al giorno per ottenere i benefici sopraindicati?
Ribes nero: qual è la porzione giornaliera ideale
I ribes neri sono delle bacche dal sapore abbastanza aspro e spesso vengono consumati con l’aggiunta di zucchero, destando non poche preoccupazioni tra chi è particolarmente attento alla propria salute. Il nuovo studio finlandese oltre a confermare le proprietà ipoglicemizzanti del ribes nero, rivela che l’aggiunta di zuccheri non inficia la sua efficacia sul controllo della glicemia postprandiale e che la porzione giornaliera ideale è di molto inferiore a quella testata da studi precedenti.
Lo studio crossover standardizzato e controllato ha coinvolto 26 volontari sani (22 donne e 4 uomini), i quali hanno consumato tre diversi prodotti di prova e acqua zuccherata (controllo) in occasione di quattro diverse visite in laboratorio. Ogni alimento in esame conteneva 31 g di carboidrati e aveva una composizione di zuccheri simile. I 4 alimenti della prova erano costituiti da: 300 ml di acqua con saccarosio, glucosio e fruttosio (controllo); purea di ribes nero (75 g) con zuccheri aggiunti; un prodotto costituito da purea di ribes nero (75 g) e quinoa fermentata; un prodotto con sola quinoa fermentata senza ribes nero.
I campioni di sangue sono stati raccolti 0, 15, 30, 45, 60, 90, 120 e 180 minuti dopo che i volontari avevano mangiato ciascun prodotto in esame per analizzare le concentrazioni di glucosio, insulina e acidi grassi liberi.
Rispetto alla bevanda zuccherata (controllo) l’assunzione di purea di ribes nero zuccherato e di quinoa fermentata con ribes nero, ha determinato una riduzione delle concentrazioni di glucosio e insulina durante i primi 30 minuti, un calo della glicemia più equilibrato durante la prima ora, un migliore profilo glicemico e un aumento rallentato degli acidi grassi liberi. Il prodotto contenente quinoa fermentata e ribes nero ha indotto effetti più efficienti rispetto alla purea di ribes nero zuccherata.
Gli scienziati ritengono che una porzione giornaliera di soli 75 g di ribes nero (in combinazione con la quinoa fermentata o con lo zucchero) sia sufficiente per abbassare la glicemia postprandiale e l’insulinemia.
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