Il veleno d’api ed un suo componente, la melittina, potrebbero rappresentare una nuova arma per la cura del tumore al seno e le forme più aggressive della malattia, normalmente refrattarie ai comuni trattamenti. Questo è quanto emerge da una ricerca dell‘Harry Perkins Institute of Medical Research e dell’Università dell’Australia occidentale guidata dalla dott.ssa Ciara Duffy, recentemente pubblicata su npj Precision Oncology.
Veleno d’api: proprietà anti-tumorali
L’impiego terapeutico del veleno d’api fa parte di quella branca della medicina alternativa che prende il nome di apiterapia, secondo la quale è possibile curare una varietà di disturbi attraverso l’utilizzo dei prodotti dell’alveare (miele, propoli, pappa reale, cera, veleno d’api). Delle api non si butta via niente verrebbe da dire, ma il veleno d’api merita un capitolo a parte, poiché i suoi sostenitori non esitano a farsi pungere direttamente la pelle da questi insetti per curare dolori articolari o malattie autoimmuni come lupus e artrite reumatoide, in virtù delle proprietà antinfiammatorie, analgesiche e immunostimolanti del veleno.
Senza arrivare al gesto estremo di farsi pungere direttamente dalle api (altissimo è il rischio di allergie e shock anafilattico), numerose sono le tecniche e le preparazioni farmacologiche e cosmetiche a base di veleno d’api, come l’agopuntura, sieri e creme antirughe, etc.
Ma che dire delle presunte proprietà antitumorali del veleno d’api? Decenni di studi non erano ancora stati in grado di rivelare i meccanismi molecolari e la selettività dei componenti biomolecolari del veleno d’ape (Apis mellifera) come agenti antitumorali. In parole povere si era già a conoscenza delle potenziali proprietà antitumorali del veleno d’api, ma non di quale fosse il suo componente biologicamente attivo contro le cellule cancerose, men che meno dei meccanismi d’azione dietro tale attività.
I ricercatori australiani hanno dunque deciso di testare il veleno di 312 api mellifere e bombi di Perth, dell’Australia occidentale, dell’Irlanda e dell’Inghilterra, sui sottotipi clinici di cancro al seno, tra cui il carcinoma mammario triplo negativo, la forma più aggressiva della malattia, notoriamente difficile da trattare con le comuni chemioterapie.
Veleno d’api e melittina efficaci contro il tumore al seno triplo negativo
Lo scopo della ricerca era di indagare le proprietà anti-cancro del veleno d’ape ed in particolare di un suo componente, la melittina: “Abbiamo testato il veleno delle api su cellule mammarie normali e cellule dei sottotipi clinici di cancro al seno: carcinoma mammario positivo per il recettore ormonale, arricchito con HER2 e triplo negativo. Abbiamo testato un peptide molto piccolo e caricato positivamente del veleno dell’ape mellifera chiamato melittina, che potevamo riprodurre sinteticamente, e abbiamo scoperto che il prodotto sintetico rispecchiava la maggior parte degli effetti anti-cancro del veleno delle api”, spiega la dott.ssa Duffy. Produrre sinteticamente la melittina significa anche non dover sacrificare le api per ottenere il composto.
Sorprendentemente sia il veleno d’api che la melettina (compresa quella prodotta sinteticamente) hanno rapidamente distrutto le cellule di tumore al seno triplo negativo e quelle del tumore al seno arricchite con HER2: “Abbiamo scoperto che la melittina può distruggere completamente le membrane delle cellule tumorali entro 60 minuti“. Una concentrazione specifica di veleno di api può indurre il 100% della morte delle cellule tumorali, pur avendo effetti minimi sulle cellule sane.
La selettività dei trattamenti è un fattore estremamente importante nella lotta al cancro. La melittina, entro 20 minuti è stata in grado di ridurre sostanzialmente i messaggi chimici delle cellule tumorali che sono essenziali per la crescita e la divisione cellulare delle cellule tumorali. Il veleno dei bombi non ha sortito alcun effetto rilevante.
Veleno d’api: meccanismo d’azione contro il tumore al seno
A proposito dei meccanismi d’azione del veleno d’api e melittina contro le cellule del tumore al seno la dott.ssa Duffy afferma: “Abbiamo esaminato come il veleno delle api e la melittina influenzino le vie di segnalazione del cancro, i messaggi chimici che sono fondamentali per la crescita e la riproduzione delle cellule tumorali, e abbiamo scoperto che queste vie di segnalazione sono state interrotte molto rapidamente. La melittina ha modulato le vie di segnalazione nelle cellule di cancro al seno sopprimendo l’attivazione del recettore che è comunemente sovraespresso nel carcinoma mammario triplo negativo, il recettore del fattore di crescita epidermico, e ha soppresso l’attivazione di HER2 che è sovraespresso nel cellule del tumore arricchite con HER2″.
Veleno d’api e melittina: una speranza per la lotta al tumore al seno
Il professor Peter Klinken, capo scienziato dell’Università dell’Australia occidentale, ha dichiarato: “Che la melittina, un componente importante del veleno delle api, possa sopprimere la crescita di cellule mortali del tumore al seno, in particolare il tumore al seno triplo negativo è un’osservazione incredibilmente emozionante. Significativamente, questo studio dimostra come la melittina interferisca con le vie di segnalazione all’interno delle cellule di tumore al seno per ridurre la replicazione cellulare. Fornisce un altro meraviglioso esempio di come i composti naturali possano essere usati per trattare le malattie umane“.
La dott.ssa Duffy ha anche provato ad associare melittina con i farmaci chemioterapici esistenti, al fine di sfruttare la proprietà della molecola di bucare le membrane delle cellule del tumore al seno, consentendo l’ingresso di altri trattamenti nella cellula tumorale: “Abbiamo scoperto che la melittina può essere utilizzata con piccole molecole o chemioterapici, come il docetaxel, per trattare i tipi più aggressivi di tumore al seno. La combinazione di melittina e docetaxel è stata estremamente efficiente nel ridurre la crescita del tumore nei topi”.
Il veleno d’api ed in particolare con il suo principio attivo, la melittina offrono dunque una concreta speranza per la cura del tumore al seno. Naturalmente saranno necessari ulteriori studi per valutare il metodo ottimale di somministrazione della melittina, nonché le tossicità e le dosi massime tollerate dall’uomo.
Correlati:
- Miele di corbezzolo possibile arma contro il tumore al colon
- Miele grezzo: proprietà e differenze con quello raffinato
- Il miele di Manuka, superfood dal potere antibiotico: alternativa contro i superbatteri?
- Menopausa: pappa reale aiuta a combattere i sintomi
- Nella pappa reale esiste una proteina in grado di mantenere giovani le cellule staminali
- Il deodorante favorisce il cancro al seno? La risposta dell’AIRC