Epiphyllum: coltivazione, cure, riproduzione, specie più belle

Noto anche con il nome comune “lingua di suocera”, l’epifillo o Epiphyllum è un genere che comprende 21 specie di piante perenni, appartenenti alla famiglia delle Cactaceae, tutte originarie dell’America tropicale. La facilità con la quale si coltiva l’Epiphyllum e la bellezza dei suoi grandi fiori, larghi fino a 18 cm, ne fanno la pianta ideale per abbellire l’interno delle nostre case o anche come pianta da esterno nelle regioni a clima mite. Scopriamo insieme: coltivazione, cure, riproduzione dell’Epiphyllum o lingua di suocera.

Epiphyllum: il cactus delle foreste

In natura gli Epiphyllum, come si potrebbe dedurre dal nome, si comportano da epifite, ovvero vivono abbarbicate sui tronchi e i rami degli alberi delle foreste tropicali, un po’ come molte orchidee e Bromeliaceae. Il nome poco poetico “lingua di suocera” si riferisce ai piatti fusti ricadenti, lunghi anche 90 cm che possono avere bordi più o meno dentellati o ondulati a seconda della specie o varietà.

Le specie botaniche di Epiphyllum sono poco diffuse in commercio: la gran parte delle piante che troviamo presso vivai e garden center sono spesso indicate come Epiphyllum x arkemanii. Trattandosi di ibridi essi si distinguono principalmente per il colore dei fiori che può variare dal rosso vermiglio, al rosa, rosa salmone, bianco o giallo. I fiori degli Epiphyllum sbocciano a maggio-giugno e, a seconda della varietà, si aprono durante il giorno, o solo durante la notte.

Epiphyllum arkemanii

Epiphyllum: specie più belle

Tra le specie botaniche di Epiphyllum più apprezzate abbiamo:

Epiphyllum oxypetalum

I magnifici fiori dell’Epiphyllum oxypetalum bianchi al centro, rosso-ambra all’esterno, sono profumatissimi e si aprono di notte, appassendo prima dell’alba. In india questo Epifillo è chiamato Iruludavare (ಇರುಳುದಾವರೆ) che significa “loto notturno”: si narra che i desideri di coloro che pregano Dio mentre il fiore sta sbocciando saranno esauditi. In Cina questo fiore si associa a coloro che hanno avuto un momento di gloria impressionante ma molto breve, come un “fuoco di paglia”, poiché la pianta di Epiphyllum oxypetalum fiorisce solo una volta all’anno e per pochi giorni.

Epiphyllum oxypetalum

Epiphyllum anguliger

L’Epiphyllum anguliger presenta fusti lunghi e piatti con curiosi margini a lisca di pesce o a zig-zag. I fiori bianchi o giallo pallido sbocciano di notte, emanando un profumo forte e dolce; sono lunghi 6-20 cm e larghi 6-7 cm. I frutti, commestibili spessi 3-4 cm, sono ovoidali e brunastri, verdastri o giallastri e ricordano il sapore dell’uva spina, mentre l’interno ha l’aspetto di un kiwi.

Epiphyllum anguliger

Epiphyllum hookeri

L’Epiphyllum hookeri è un altro magnifico epifillo a fioritura notturna. I grandi e bianchi fiori dall’aspetto sfrangiato si aprono la sera emanando un intenso profumo.

Epiphyllum hookeri

Epiphyllum: habitat, esposizione

Tutti gli Epiphyllum hanno le medesime esigenze colturali. Nelle regioni a clima mite, dove la temperatura scende raramente sotto lo zero, la lingua di suocera può essere coltivata all’aperto tutto l’anno, eventualmente proteggendo le radici con della paglia o pacciamatura in inverno. Dove l’inverno è più rigido portiamola in casa, in posizione ben illuminata, ma sempre garantendo una discreta umidità ambientale.

In ogni caso, durante la bella stagione, a partire da maggio fino a settembre, spostiamo l’epifillo all’esterno, in posizione luminosa, ma assolutamente al riparo dal sole diretto, il quale scolora e fa raggrinzire i fusti. La pianta potrà così avvalersi di una superiore e favorevole luce che la farà crescere più sana e rigogliosa.

Epiphyllum: terreno, annaffiature e fertilizzazione

Sia che venga messo a dimora in piena terra, sia che venga coltivato in vaso l’Epiphyllum richiede un terreno fertile, ben drenato e costantemente umido, anche in inverno. Pertanto andrà annaffiato regolarmente, evitando di far seccare troppo il substrato. Quando si formano i primi boccioli è utile somministrare all’Epiphyllum un fertilizzante ad alto contenuto di potassio che favorisce lo sviluppo e la fioritura.

Epiphyllum: moltiplicazione

La moltiplicazione dell’Epiphyllum può avvenire ad aprile per semina in serra riscaldata o in casa, ad una temperatura di 20° C. Trattandosi di specie ibride, tuttavia, le piante ottenute da seme potranno presentare caratteristiche e colore dei fiori abbastanza incerti.

Gli esemplari migliori di Epiphyllum si ottengono per riproduzione agamica o talea:

  • da maggio a giugno preleviamo dei germogli laterali in buone condizioni o delle talee, tagliando dei rami alla base con un coltello affilato o un taglierino;
  • da questi rami ricaviamo dei frammenti alti 4 – 5 cm;
  • lasciamo asciugare le talee per alcuni giorni;
  • invasiamo le parti pianta in terreno costituito prevalentemente da torba;
  • l’anno successivo i nuovi Epiphyllum saranno già in grado di fiorire.
Talee di Epiphyllum

La stessa tecnica si può utilizzare se i fusti dell’Epiphyllum si avvizziscono: tagliamo tutta la parte apicale della pianta e quindi la ripiantiamo in vaso con terreno moderatamente umido.

Epiphyllum: malattie e cure

I problemi principali per l’Epiphyllum si riscontrano solitamente a causa delle irrigazioni: un eccesso di acqua provoca marciumi; la scarsità fa seccare le radici, portando rapidamente la pianta a morire.

Tra i parassiti la lingua di suocera teme soprattutto l’attacco delle cocciniglie. Se ci accorgiamo della loro presenza – ad esempio se notiamo come della lanugine biancastra (cocciniglia cotonosa) o delle piccole “crosticine” che si rimuovo facilmente grattando con un unghia (cocciniglia a scudetto) – è bene intervenire tempestivamente con specifici prodotti anti-cocciniglia. Se l’attacco non è particolarmente massivo possiamo provare a rimuovere manualmente i parassiti con un batuffolo di cotone intriso di alcol.

Se il nostro l’Epiphyllum appare stentato nella crescita e nella produzione di germogli, è bene aggiunge nell’acqua dell’annaffiatura del buon fertilizzante a base di potassio. Se la pianta è coltivata in vaso, vale la pena trapiantarla rinnovando la terra dopo la fine della fioritura.

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Anna Elisa Catanese

Ciao sono Anna Elisa Catanese, Dott.ssa in Scienze e tecniche erboristiche, autrice principale dei contenuti di questo sito web. Sono anche una cantante e creatrice di bijoux. Ho alle spalle collaborazioni come autrice di articoli con numerosi siti quali Blasting news e Dokeo. Su Natural Magazine troverete notizie inerenti salute, benessere, alimentazione sana, rimedi naturali e molto altro ancora.

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