L’aumento dell’età media della popolazione dei paesi occidentali va di pari passo con l’aumento della diffusione del morbo di Alzheimer, la più comune forma di demenza senile, che colpisce in Italia ben 600 mila persone, corrispondente al 4% degli over 65. Allo stato attuale non esiste cura per il Morbo di Alzheimer, tuttavia, un numero crescente di studi suggerisce che la dieta possa giocare un ruolo determinante nella prevenzione e nella progressione della malattia.
Secondo un nuovo studio della Tufts University, un’abbondante assunzione, a lungo termine, di alimenti ricchi di flavonoidi – come bacche, mele e tè verde – sarebbe associata ad un minor rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer. I risultati della ricerca appaiono sull’American Journal of Clinical Nutrition.
Dieta e Morbo di Alzheimer
Già da precedenti studi la Dieta Mediterranea, regime alimentare diffuso tra i Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, basato in prevalenza sul consumo di alimenti di origine vegetale, è stata indicata come la migliore in assoluto per la prevenzione del Morbo di Alzheimer ed altri disturbi cognitivi. La dieta Mediterranea fornisce, tra le altre cose, grandi quantità di molecole dalle straordinarie proprietà salutari: i flavonoidi.
I flavonoidi sono sostanze chimiche naturali diffuse in vari tipi di frutta e verdura, nonché in bevande a base vegetale come tè verde e vino, ed avrebbero un importante ruolo protettivo nei confronti del Morbo di Alzheimer. Il nuovo studio americano ha valutato i possibili effetti del consumo di cibi contenenti flavonoidi, sul lungo termine, un arco di tempo di ben 20 anni.
Lo studio
Lo studio su consumo di dieta ricca di flavonoidi e morbo di Alzheimer ha incluso 2.801 volontari. Per misurare i livelli di assunzione di flavonoidi da parte dei partecipanti è stato chiesto loro di compilare dei questionari dietetici ogni 4 anni. Il team di ricerca si è occupato anche di monitorare la salute generale dei volontari, valutando l’incidenza dei casi di morbo di Alzheimer e altre forme di demenza correlate (ADRD).
“Il nostro studio fornisce un quadro generale di come nel tempo la dieta possa correlarsi al declino cognitivo di una persona, poiché siamo stati in grado di esaminare l’assunzione di flavonoidi per molti anni, prima delle diagnosi di demenza dei partecipanti ”, spiega uno degli autori dello studio, il Dott. Paul Jacques, un epidemiologo nutrizionale.
Bacche, mele e tè verde per prevenire il Morbo di Alzheimer
Nell’arco dei 20 anni, tempo di durata dello studio, dei 2.801 partecipanti 193 hanno sviluppato una qualche forma di demenza e 158 hanno sviluppato il morbo di Alzheimer. L’analisi delle relazioni nei dati ha rivelato che le persone che consumavano basse quantità di flavonoidi avevano da due a quattro volte maggiori probabilità di sviluppare la demenza durante il periodo di studio.
Un basso apporto di antociani, flavonoidi contenuti nelle bacche, era associato a un rischio quadruplicato di demenza, mentre un basso apporto di flavonoli, presenti in mele, pere e tè verde era associato ad un rischio doppio. Il “basso apporto” equivaleva a non consumare affatto bacche, a consumare poco più di una mela e nessun tè verde in un mese; per “assunzione elevata” si intendeva un consumo di circa 7,5 tazze di bacche, 8 mele o pere e 19 tazze di tè verde in un mese.
Fonti alimentari di flavonoidi
“Una mela al giorno” dunque – ma anche i deliziosi frutti di bosco e qualche sorso di tè verde – leverebbero il medico di torno. I flavonoidi del resto non aiutano solo a prevenire il morbo di Alzheimer, ma sono il modo migliore per restare in salute attraverso la dieta. I flavonoidi sono infatti dei potentissimi antiossidanti, in grado di combattere l’invecchiamento e contrastare l’azione dei radicali liberi.
Questi composti polifenolici sono utili per migliorare il funzionamento del sistema immunitario e cardiocircolatorio, ma anche la funzionalità del fegato. Contribuiscono inoltre a ridurre le infiammazioni e a prevenire numerose patologie. Diffusissimi in natura in frutta, verdura e alimenti di origine vegetale, le più importanti fonti di flavonoidi sono:
- verdure a foglia verde scuro: spinaci, bieta, broccoli, cicoria, rucola, etc.;
- cioccolato fondente;
- bacche e frutti di bosco: mirtilli, lamponi, more, ribes, bacche di sambuco, etc.;
- melograno;
- uva e vino rosso;
- agrumi: mandarini, arance, pompelmi, limoni, etc.;
- tè verde;
- mele, pere;
- cipolla.
Prevenire il morbo di Alzheimer con la dieta
La prevenzione è l’unica vera arma che abbiamo al momento contro il morbo di Alzheimer: “In assenza di farmaci efficaci attualmente disponibili per il trattamento della malattia di Alzheimer, la prevenzione delle malattie attraverso una dieta [sana] è una considerazione importante”, spiega il Dott. Jacques.
Non è mai troppo tardi per iniziare ad alimentarsi in maniera più sana: cambiamenti nella dieta fatti anche dopo i 50 anni, a detta degli scienziati, possono comunque fare la differenza. “Il rischio di demenza inizia davvero ad aumentare oltre i 70 anni e il messaggio da portare a casa è che, quando ti avvicini ai 50 anni o poco più, dovresti iniziare a pensare a una dieta [più sana] se non l’hai già fatto”, afferma il Dr. Paul Jacques. Secondo la dott.ssa Esra Shishtar, prima autrice dello studio e dottoranda presso la Tufts University, sarebbe sufficiente consumare una tazza di tè al giorno o delle bacche, da due a tre volte alla settimana, per ottenere grandi benefici.
Va tuttavia sottolineato che questo studio non dimostra che un basso apporto di flavonoidi possa causare il morbo di Alzheimer, ne evidenzia solo un’associazione. Inoltre i dati sulla dieta sono stati auto-riportati dai partecipanti, quindi non si possono escludere degli errori. Infine tutti i partecipanti avevano più di 50 anni ed erano di origine europea, il che limita la generalizzabilità dello studio che andrà pertanto approfondito.
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