I calcoli renali sono un problema che affligge il 10-12% circa degli italiani, con recidive che tendono a presentarsi nel 70% dei casi. I calcoli e la renella, che si formano e depositano nelle vie urinarie, possono essere costituiti da cristalli di sali calcio (nel 70% dei casi), di acido urico (10%), di cistina (2%) o altro (8%).
A proposito di calcoli renali e dieta, gli attuali studi scientifici hanno sfatato il falso mito secondo cui latticini e fonti di calcio in genere – come alcune acque minerali – andrebbero evitati in caso di litiasi renale. Scopriamo dunque cosa mangiare, cosa evitare e le migliori combinazioni alimentari per prevenire i calcoli renali.
Calcoli renali e dieta: calcio per la prevenzione
I calcoli renali sono più comuni tra le persone che seguono una dieta troppo ricca di proteine di origine animale, di ossalati o che non assumono sufficiente calcio (si, proprio il demonizzato calcio!). La dieta gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione della litiasi renale, specie se vi è una certa predisposizione familiare o se il problema tende a recidivare. La formazione di calcoli renali è frequente anche in chi beve poca acqua, in chi soffre di altre patologie, come l’iperparatiroidismo e acidosi tubulare, o in seguito ad interventi di chirurgia bariatrica atti alla riduzione del peso corporeo.
Soffermiamoci dunque sulla questione calcoli renali e calcio. Tra le credenze più radicate, vi è quella secondo cui per combattere la litiasi renale dovremmo escludere il formaggio, in quanto ricco di calcio. Tuttavia oggi sappiamo che il calcio è un prezioso alleato contro i calcoli renali, in quanto aiuta ad espellere i componenti chimici che portano alla loro formazione, ovvero gli ossalati.
La relazione inversa tra basso apporto di calcio nella dieta e un aumento della formazione di calcoli è probabilmente dovuta a un aumento secondario dell’ossalato urinario. L’assorbimento di ossalato avviene in tutto il tratto intestinale. Quando il calcio e l’ossalato vengono consumati nello stesso pasto, si forma un complesso di ossalato di calcio all’interno del tratto intestinale che limita l’assorbimento intestinale e la successiva escrezione urinaria dell’ossalato libero. Se invece non mangiamo abbastanza calcio, l’ossalato libero diventa più disponibile per l’assorbimento intestinale, che si traduce in una maggiore escrezione urinaria dell’ossalato. [1]
È dunque chiaro che accanto ad un aumento del consumo degli alimenti contenenti calcio, dovremo ridurre quello dei cibi che sono fonte di ossalati, per limitare il rischio di litiasi renale. Vediamo dunque, nel dettaglio, quali sono i cibi da preferire e quali quelli da evitare per la prevenzione dei calcoli renali, tenendo presente che dovrà essere il nostro medico di fiducia ad indicare, caso per caso, il giusto comportamento dietetico.
Calcoli renali e dieta: quali cibi mangiare
Nell’ambito di una dieta sana ed equilibrata, ecco quali sono i cibi più indicati contro i calcoli renali:
- agrumi: arance, limoni, pompelmi, etc. contengono preziose sostanze chiamate citrati. Questi composti si combinano con il calcio nel lume dei tubuli renali e formano un complesso solubile che viene eliminato con le urine, inibendo dunque la formazione di aggregati di calcio con gli ossalati (cristalli di ossalato di calcio);
- formaggi, latte, yogurt: basta una normale porzione di formaggio al giorno di 30 g, per ottenere la dose giornaliera di calcio raccomandata (1 g);
- latti vegetali e formaggi di soia (tofu) fortificati con il calcio;
- latte di capra;
- acqua: contro i calcoli renali prediligere l’acqua carbonato-calcica, a basso residuo fisso. Essa rappresenta l’unico modo scientificamente provato per evitare un’eccessiva precipitazione dei cristalli responsabili dei calcoli di ossalato di calcio;
- vegetali concessi (poveri di ossalati): ananas sciroppato, cavolini di Bruxelles, patate, avena (fiocchi), quinoa, legumi, asparagi, ribes, pesche sciroppate;
- caffè.
Calcoli renali e dieta: alimenti da evitare
Gli alimenti da evitare (o limitare) per prevenire i calcoli renali sono:
- proteine animali: carne rossa, maiale, pollame, pesce e uova, aumentano la quantità di acido urico prodotto. Mangiare grandi quantità di proteine riduce inoltre anche gli utili citrati presenti nelle urine;
- insaccati: sono troppo ricchi di sodio il quale favorisce la formazione dei calcoli renali;
- alimenti trasformati: contengono spesso troppo sodio e zuccheri aggiunti (controllare l’elenco degli ingredienti nelle etichette). L’eccesso di saccarosio e fruttosio possono aumentare il rischio di calcoli renali;
- alimenti ricchi di ossalati: bietole; spinaci; cacao, cioccolato fondente, cioccolato al latte; barbabietola rossa; cavolfiore; sedano; carote; spinaci; patate dolci. Ricordiamo che basterà abbinare una porzione di latticini (o altre fonti di calcio) a questi cibi per neutralizzare l’effetto negativo degli ossalati;
- cola e bevande gassate: sono ricche di fosfato, un’altra sostanza chimica che può favorire la formazione di calcoli renali;
- sale da cucina: alti livelli di sodio nel corpo, possono favorire l’accumulo di calcio nelle urine;
- integratori di calcio: contrariamente al calcio ottenuto con la dieta, i supplementi del minerale sembrano favorire la formazione dei calcoli renali.
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Soffro di microlitiasi renale : mi sono stati sconsigliati legumi,soia e tofu ,frutta secca oleosa. Cosa ne pensa?
In linea di massima in caso di litiasi renale andrebbero esclusi solo i vegetali ricchi di ossalati, come riportato nel presente articolo. I legumi sono tra gli alimenti normalmente concessi, la frutta oleosa può essere assunta con moderazione (30 g al giorno). Tuttavia i nostri consigli non intendono sostituire in alcun modo il parere medico, il quale ovviamente è l’unico in grado di valutare caso per caso.