La dieta FODMAP, o meglio la Low FODMAP, viene proposta per mitigare gli effetti della sindrome del colon irritabile e altri disordini funzionali gastrointestinali, caratterizzati da sintomi quali: flatulenza, gonfiore addominale, diarrea o stipsi. Ma la dieta a basso contenuto di FODMAP impone la rinuncia a molti alimenti sani come legumi, cereali integrali e verdura.
Uno studio finlandese, condotto dal centro di ricerca tecnica VVT, recentemente apparso sulla rivista Trends in Food Science & Technology, ha utilizzato degli enzimi per eliminare i FODMAP dai cibi vietati dalla dieta, così da migliorare notevolmente la loro digeribilità.
Cosa sono i FODMAP?
Il termine FODMAP sta per “fermentable oligo-, di-, mono-saccharides and polyols” (mono-, di-, poli- saccaridi e polioli fermentabili), che sono dei carboidrati a catena corta resistenti alla digestione. I FODMAP invece di essere assorbiti dal flusso sanguigno nell’intestino tenue, raggiungono l’estremità più lontana dell’intestino (intestino crasso) dove risiedono la maggior parte dei batteri intestinali (microflora o microbioma). I batteri intestinali usano quindi questi carboidrati come substrato nutritivo.
L’azione digestiva della microflora intestinale produce idrogeno gassoso, causando, nei soggetti sensibili, sintomi digestivi, come gonfiore addominale e flatulenza tipici della sindrome del colon irritabile. Inoltre i FODMAP richiamano liquidi nel lume intestinale, causando diarrea. Questi problemi sono relativamente comuni, poiché è stato stimato che la sola sindrome del colon irritabile colpisca tra il 10% e il 20% della popolazione. Ma ecco quali sono i FODMAP più comuni e in quali alimenti si trovano:
- Fruttosio: zucchero semplice presente in molta frutta e verdura che costituisce anche la struttura dello zucchero comune e della maggior parte degli zuccheri aggiunti;
- Lattosio: carboidrato presente nei prodotti lattiero-caseari, come il latte;
- Fruttani: presenti in molti alimenti, tra cui cereali come grano, farro, segale e orzo;
- Galattani: rintracciabili in grandi quantità nei legumi;
- Polioli: alcoli di zucchero come xilitolo, sorbitolo, maltitolo e mannitolo. Si trovano in alcuni tipi di frutta e verdura e spesso vengono usati come dolcificanti.
Come possiamo notare i cibi contenenti FODMAP sono numerosi e la loro esclusione dalla dieta può limitare molto la possibilità di nutrirci in maniera sana ed equilibrata, specie per chi volesse approcciarsi ad una dieta vegana o vegetariana. Gli studiosi finlandesi sono riusciti a scomporre i FODMAP grazie a degli enzimi e a produrre nuovi alimenti a base vegetale, altamente digeribili e adatti dunque anche chi soffre di sindrome del colon irritabile o di altri problemi digestivi.
Enzimi per eliminare i FODMAP dai cibi
Il nuovo studio finlandese si è concentrato su due composti FODMAP in particolare: galattani e fruttani. “Abbiamo studiato se questi composti possono essere rimossi dal cibo abbattendoli con enzimi. Abbiamo utilizzato sia gli enzimi commerciali che quelli prodotti da VTT nel progetto. Li abbiamo usati per testare la rimozione di FODMAP da concentrati di proteine di fagioli e piselli e da segale, farina di graham e farina di grano “, afferma lo scienziato Antti Nyyssölä. Dopo il trattamento enzimatico di questi alimenti sono rimaste solo piccole quantità di FODMAP.
“Il metodo è simile a quello utilizzato per produrre il latte Hyla, in cui il lattosio viene scomposto in anticipo. Allo stesso modo, il trattamento enzimatico può essere utilizzato per rimuovere i FODMAP dal cibo.”
L’utilizzo degli enzimi per eliminare i FODMAP potrebbe aprire la strada alla produzione di nuovi alimenti vegan adatti alla dieta FODMAP, come sostituti della carne a base di proteine estratte dai legumi o prodotti da forno privi di queste molecole poco digeribili.
“Lo studio ha dimostrato che gli enzimi funzionano anche in una varietà di condizioni e in diversi processi alimentari. Si tratta di nuove interessanti informazioni soprattutto per i legumi, poiché attualmente non esistono sul mercato alimenti simili a base di legumi adatti alla dieta FODMAP“, afferma il prof. Nyyssölä, che conclude: “I risultati saranno probabilmente utilizzati successivamente nello sviluppo di nuovi prodotti alimentari, ma anche nella ricerca accademica al fine di verificare con certezza gli effetti sui sintomi intestinali”.
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