I dolcificanti artificiali rendono più dolce la nostra vita, senza il “peso” delle calorie, ma: “La dolcezza dovrebbe essere consumata con moderazione, indipendentemente dalle calorie”. Questo è il monito che lanciano i ricercatori dell’Università dell’Illinois, Chicago, dopo aver scoperto l’impatto degli edulcoranti artificiali sul metabolismo e sul controllo del glucosio. I risultati della ricerca appaiono sulla rivista scientifica Nutrients, ma vediamone alcuni dettagli.
Zucchero bianco demonizzato e i dolcificanti artificiali?
La dolcezza ha un prezzo, verrebbe da dire. Negli ultimi tempi medici, scienziati e media hanno contribuito nel dipingere lo zucchero bianco quale nemico numero uno della salute, causa di obesità, malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2 e “droga” capace di creare una pericolosa dipendenza psicologica. L’industria alimentare non è rimasta certo a guardare e si è moltiplicata l’offerta di prodotti “senza zuccheri aggiunti”.
Tutto bene, verrebbe da dire, problema risolto. Le alternative ugualmente dolci e gustose, ma più sane, esistono, di che dobbiamo preoccuparci? E invece no! Controlliamo bene le etichette, cos’è che rende dolce il prodotto che stiamo per acquistare? Acesulfame, aspartame, sucralosio? Tutti dolcificanti artificiali capaci di dare l’illusione di una dolcezza che non c’è, ma questo sembra avere delle conseguenze inaspettate sul nostro metabolismo.
Lo studio
Già ricerche precedenti avevano suggerito che i dolcificanti artificiali potessero, al pari dello zucchero bianco, promuovere anch’essi diabete e obesità. Il team di ricerca guidato dalla Prof.ssa Yanina Pepino, ha dunque deciso di testare in che modo l’edulcorante ipocalorico sucralosio, influenzasse la risposta metabolica in persone normopeso (10 volontari) e obese (11 volontari). I ricercatori hanno chiesto ai 21 partecipanti di eseguire un test orale di tolleranza al glucosio dopo aver ingerito, acqua, glucosio o sucralosio.
Nessuno dei volontari era affetto da diabete o era un consumatore abituale di dolcificanti artificiali. Il primo test orale di tolleranza al glucosio è stato eseguito dopo l’ingestione, da parte dei volontari, di semplice acqua distillata. A una settimana di distanza, è stato rieseguito il test dopo che i volontari avevano ingerito acqua con 48 grammi di sucralosio – l’equivalente contenuto in una tipica lattina di bevanda gassata. Eseguito un test anche dopo che i volontari avevano soltanto assaggiato la stessa quantità di sucralosio per 5 secondi senza ingoiarlo. Infine è stato eseguito un altro test dopo che i 21 volontari avevano bevuto una soluzione contenente 75 grammi di glucosio.
Edulcoranti artificiali aumentano i livelli d’insulina
I ricercatori hanno prelevato campioni di sangue dai partecipanti “40, 30, 20, 10, 8, 6, 4 e 2 minuti prima e 0, 10, 20, 30, 40, 50 e 60 minuti dopo l’ingestione del dolcificante, e poi ogni 20 minuti per altre 4 ore” per esaminare la risposta del corpo. Nelle persone normopeso, la deglutizione del sucralosio ha comportato una modesta riduzione dei livelli di insulina entro la prima ora e un aumento della sensibilità all’insulina di circa il 50%.
Al contrario, quando le persone obese hanno ingerito il dolcificante artificiale, i loro livelli di insulina sono aumentati molto di più rispetto a quando hanno bevuto acqua distillata o dopo aver solo assaggiato l’edulcorante.
“Mentre le risposte all’insulina alla degustazione o alla deglutizione del sucralosio erano simili tra le persone di peso normale, esse erano molto diverse nelle persone con obesità”, afferma la Prof.ssa Pepino. “Pertanto, ipotizziamo che alcuni effetti dopo l’ingestione di sucralosio possano verificarsi solo nelle persone con obesità.”
Il gusto dolce in sé influenza il metabolismo
I diversi dolcificanti artificiali possiedono chiaramente strutture chimiche diverse, quindi i risultati di questo studio, relativi agli “effetti post-ingestivi”, possono applicarsi esclusivamente al sucralosio. Tuttavia, secondo i ricercatori, l’effetto del gusto dolce può applicato in generale. In più stranamente, e contrariamente a quanto i ricercatori si aspettassero, anche solo l’assaggio del dolcificante possiede un effetto metabolico.
Consumiamo la dolcezza con moderazione
I ricercatori riconoscono i limiti dei loro risultati: essi da soli non spiegano i meccanismi secondo cui il corpo umano regola il glucosio e quelli dietro i potenziali effetti metabolici derivanti dal mangiare qualcosa di dolce. Tuttavia: “Anche se la popolazione campione nel nostro studio era piccola, i risultati si aggiungono a una serie di prove che suggeriscono che la dolcezza dovrebbe essere consumata con moderazione, indipendentemente dalle calorie“, conclude la Prof.ssa Pepino.
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