Il Coronavirus 2019-nCoV (Novel Coronavirus 2019) è un virus rilevato per la prima volta a Wuhan, in Cina, nel dicembre 2019. Misure straordinarie sono state ultimamente adottate in vari Paesi, compresa l’Italia, nel tentativo di contenere la misteriosa infezione virale, dopo che l’OMS ha innalzato il rischio a livello globale da moderato ad alto. Ed intanto giunge la buona notizia che proprio in Italia, presso lo Spallanzani di Roma, dove sono ricoverati in condizioni stabili i due turisti cinesi affetti da Coronavirus 2019-nCoV, è stato isolato il virus (fonte: Ansa).
Ciò apre alla possibilità di studiare il nuovo agente virale al fine di bloccarne la diffusione e creare nuovi test di diagnosi e vaccini. In attesa di saperne di più cerchiamo di capire cos’è, quali sono le vie di trasmissione, quali sono i sintomi con cui si manifesta e quali sono le attuali precauzioni raccomandate dal Ministero della Salute per prevenire il contagio e la diffusione del Coronavirus 2019-nCoV.
Coronavirus 2019-nCOV: cos’è?
I Coronavirus sono virus a RNA, a forma di corona, appartenenti alla famiglia dei Coronavirus, genere Betacoronavirus. Sebbene la maggior parte delle infezioni da Coronavirus umano siano lievi, possiamo ben ricordare le epidemie di due parenti stretti del nuovo agente infettivo: la SARS-CoV, nel 2002, trasmessa dagli zibetti agli uomini in Cina e la MERS-CoV, trasmessa dai cammelli e diffusasi a partire dall’Arabia Saudita, principalmente in Medioriente, nel 2012.
Tali forme di polmonite virale hanno contagiato 10.000 persone negli ultimi due decenni, con tassi di mortalità pari al 10% per la SARS-CoV e al 37% per la MERS-CoV. Il Coronavirus 2019-nCOV sembra essere più contagioso delle precedenti forme del virus. Gli ultimi dati ufficiali parlano di 17.205 contagiati contro i 5.327 della SARS (già oltre il triplo) e della morte di 361 persone contro le 349 delle vittime registrate nel 2002-2003. Ma la situazione è in divenire ed il bilancio finale potrebbe essere ben più drammatico.
Coronavirus 2019-nCoV: origine e vie di trasmissione
Sebbene si faccia riferimento al mercato ittico della città cinese di Wuhan quale epicentro da cui sarebbe partita l’infezione (qui si vendono anche animali vivi, come serpenti e pipistrelli della frutta indicati quali veicolo principale di trasmissione della malattia), in realtà apprendiamo dalle ultime ricerche che il paziente 0 non avrebbe affatto frequentato il mercato prima di ammalarsi. Lo hanno dichiarato i biologi dello Scripps Research Institute di San Diego: “Lo scenario in cui qualcuno viene infettato al di fuori del mercato e successivamente lo porta al mercato è uno dei tre che abbiamo considerato e che è ancora coerente con i dati raccolti”.
“La comparsa dei sintomi nel primo paziente identificato risale al primo dicembre 2019”, si legge su The Lancet. “Nessuno dei suoi familiari – proseguono gli autori della ricerca – ha sviluppato febbre né altri sintomi respiratori”. Al momento, inoltre, “non ci sono legami epidemiologici fra il primo paziente e gli altri casi“.
Questo complica le cose, ma non esclude di certo che l’uomo abbia contratto il virus da un animale e che si sia dunque verificato un salto della specie di una zoonosi. Una recentissima ricerca ha scoperto che il genoma del 2019-nCoV-ARD presenta il 89% di nucleotidi identici a quelli della SARS-like-CoVZXC21 (pipistrelli) e l’82% identici a quelli della SARS-CoV umana; tuttavia solo il 40% degli aminoacidi coincide con quelli dei coronavirus legati alla SARS.
Il Coronavirus 2019-CoV si trasmette certamente da uomo a uomo e presumibilmente, come per le altre epidemie di Coronavirus e analogamente all’influenza e agli altri agenti patogeni respiratori, il contagio avverrebbe essenzialmente attraverso le goccioline respiratorie prodotte quando una persona infetta tossisce o starnutisce a meno di un metro e mezzo di distanza da una persona sana.
Le goccioline infette possono raggiungere la bocca o il naso del malcapitato ed essere da esso inalate fino ai polmoni. Nell’arco di circa 2-14 giorni (presunti tempi d’incubazione del nuovo Coronavirus) si svilupperà la malattia conclamata. A differenza della gran parte di altri virus respiratori, il Coronavirus 2019-nCoV, risulterebbe potenzialmente contagioso anche durante la fase d’incubazione, quando ancora i sintomi della malattia non sono evidenti. Al momento non è chiaro se sia possibile essere contagiati dal Coronavirus 2019-nCoV toccando una superficie o un oggetto su cui è presente il virus e portando dunque la mano alla propria bocca, naso o occhi.
Coronavirus 2019-nCoV: sintomi
Per le infezioni confermate di Coronavirus 2019-nCoV, i sintomi segnalati possono variare da persona a persona ed essere da lievi a molto gravi e persino mortali. I sintomi del Coronavirus 2019-nCoV sono inizialmente del tutto simili a quelli di una comune influenza ed includono:
- Febbre
- Raffreddore
- Spossatezza
- Tosse
- Mancanza di respiro
Più tardi potrebbero svilupparsi complicanze gravi:
- Polmonite
- Sindrome respiratoria acuta grave
- Insufficienza renale
- Morte
Coronavirus 2019-nCOV: prevenzione, i consigli del Ministero della Salute
Come tutto ciò che è nuovo e sconosciuto il Coronavirus 2019-nCOV fa molta paura: la guardia non va certamente abbassata, ma ogni allarmismo è del tutto ingiustificato. Ecco cosa consiglia il Ministero della Salute per prevenire il contagio e la diffusione del Coronavirus 2019-nCOV, norme igieniche di buon senso applicabili a qualsiasi sindrome respiratoria:
- Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o utilizzare un disinfettante per le mani a base di alcol;
- Utilizzare il gomito flesso o fazzoletti usa e getta per tossire o starnutire e gettarli in un cestino che verrà chiuso, dopodiché lavarsi le mani;
- Pratiche alimentari sicure: evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate;
- Evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti.
Il Ministero della salute ha istituito un numero verde gratuito, il 1500, da contattare nel caso in cui si presentassero dei sintomi sospetti, in particolare, dopo il rientro da viaggi in Cina.
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