Le Vriesia o Vriesea sono bellissime piante d’appartamento appartenenti alla famiglia delle Bromeliaceae, piuttosto facili da coltivare. L’etimologia del nome del genere Vriesia o Vriesea deriva dal botanico olandese W. H. de Wriese, vissuto nel XIX secolo. Tutte le Vriesea sono originarie dell’America Centrale e Meridionale, dove si comportano da piante terrestri o epifite (piante aeree), ovvero che crescono sugli alberi, tra le fessure della corteccia. Di seguito verranno illustrate cure, riproduzione, concimazione e quanto c’è da sapere per coltivare in casa le Vriesea con successo.
Vriesia: descrizione
Tutte le Vriesea sono caratterizzate da una rosetta di foglie da cui si diparte un’infiorescenza a spiga: i veri fiori sono in realtà di ridotte dimensioni, di colore bianco o giallo, accompagnati dalle vistose brattee di color rosso vivo o giallo. Tra le specie più apprezzate e maggiormente distribuite in commercio abbiamo la Vriesea splendens e la Vriesea carinata.
Vriesea: esposizione, temperatura, terriccio
Per favorire la fioritura, si consiglia di esporre la Vriesia in modo che riceva molta luce, ma non i raggi diretti del sole. La temperatura di coltivazione ideale per la Vriesia è di 18-22 °C. La Vriesea va coltivata in un terriccio leggero e poroso, costituito da una miscela di torba, terra di brughiera e terriccio di foglie.
Vriesia: annaffiature e concimazioni
La Vriesea ama un’atmosfera molto umida, per cui vaporizziamola spesso con acqua distillata. Durante il periodo estivo, dobbiamo annaffiarla abbondantemente, una volta a settimana, avendo cura di somministrare acqua anche al centro della rosetta, che però dovrà essere svuotata quando sta per spuntare la spata floreale. In inverno evitiamo di aggiungere acqua nella cavità centrale. Fertilizziamo la Vriesea durante il periodo estivo, aggiungendo nell’acqua di irrigazione del concime liquido per epifite diluito di almeno un quarto rispetto alle indicazioni riportate sulla confezione del prodotto.
Vriesia: riproduzione
La Vriesea si riproduce facilmente per mezzo dei getti laterali che spuntano alla base della pianta-madre. Il periodo migliore per moltiplicare la Vriesia è l’estate, tra giugno ed agosto. I polloni che hanno raggiunto circa la metà dell’altezza della pianta madre possono essere prelevati e invasati separatamente: occorre estrarre la pianta-madre dal vaso insieme alla zolla contenente le radici e staccare con estrema cautela il pollone.
Invasiamo i getti laterale di Vriesea in contenitori di 8-10 cm di diametro, riempiti con lo stesso tipo di terriccio in cui vanno coltivate le piante adulte (vedi sopra), in modo che il colletto si trovi 1 cm sotto l’orlo dei vasi. Riempiamo poi i vasi con altro terriccio e comprimiamo la superficie. Seguendo tutte le indicazioni qui riportate per la coltivazione della Vriesea, potremo veder fiorire le nuove piante ottenute a partire dai germogli laterali dopo circa 3 anni.
Vriesea: parassiti e malattie
La Vriesea è una pianta piuttosto robusta ed in genere non viene attaccata da parassiti e malattie, tuttavia teme la siccità. Osserviamo le foglie: se presentano delle estremità troppo scure, significa che la Vriesea soffre di carenza idrica.
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Ciao… Non ho propagato in primavera e ora il fiore è tutto secco. Che faccio? Come procedo?
Ciao Anna, il fiore può essere tagliato. La pianta madre continuerà a vivere per diverso tempo e nel frattempo i getti laterali continueranno a crescere. Se desidera separare i getti laterali dalla pianta madre conviene attendere la bella stagione, quando saranno sufficientemente grandi. Un’alternativa può essere quella di lasciar crescere i polloni tutti insieme, magari cambiando il vaso (adesso che è autunno va benissimo) con uno un po’ più largo. Ovviamente si assicuri di seguire tutte le indicazioni di coltivazione riportate in questo articolo, ovvero da qui in avanti niente fertilizzanti, no acqua dentro le cavità centrali e sempre molta luce.