La dieta, ovvero l’insieme delle scelte alimentari che facciamo ogni giorno, è un qualcosa di strettamente legato a cultura, tradizioni, disponibilità di cibo, condizioni economiche, mode e tendenze. Ciò si riflette inevitabilmente sullo stato di salute di una persona e più in generale di una popolazione, con effetti negativi o talvolta positivi. Globalizzazione, industrializzazione, ma anche una certa diffusa cultura del “mangiar sano” possono fare la differenza in tal senso.
Ma come cambiano le diete nel mondo? La risposta la troviamo in uno studio internazionale dell’Università del Kent, cui ha partecipato anche l’italiana Mariachiara Di Cesare, docente di Salute pubblica della Middlesex University. Lo studio, che analizzato l’evoluzione delle diete di 171 Paesi, è stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Nature Food ed h
Lo studio
I ricercatori, per stabilire come le diete siano cambiate negli ultimi decenni, hanno analizzato i dati dal 1961 al 2013 riguardanti importazioni, esportazioni, produzione interna, quantità di rifiuti prodotti e delle riserve produttive. Lo studio ha dimostrato che i modelli internazionali di approvvigionamento alimentare supportano diete più sane in alcune parti del mondo, ma causano sottopeso e obesità altrove. Le diete hanno inoltre effetti importanti sulla sostenibilità ambientale, con conseguenze potenzialmente preoccupanti.
Come cambiano le diete nel mondo: in Italia più verdura e meno carne
In Italia e nell’Europa occidentale in generale vi è un’inversione di tendenza molto positiva: dopo Spagna e Grecia, l’Italia è il terzo Paese di questa parte del Continente che ha aumentato il consumo di verdura e ridotto quello degli alimenti di origine animale e degli zuccheri. Anche Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Australia hanno ridotto il consumo di prodotti di origine animale e zuccheri.
Preoccupante è invece la situazione in Estremo Oriente (Cina, Corea del Sud e Taiwan) dove al contrario si è registrato l’aumento del consumo di alimenti quali carne, uova e zuccheri con un parallelo e drammatico aumento dell’obesità e un maggiore impatto negativo sull’ambiente. La regione dell’Africa sub-sahariana ha dimostrato il minore cambiamento nella dieta, dovuto ad una mancanza di approvvigionamento alimentare diversificato, con conseguente diffusa malnutrizione nell’area.
Cibi più sani per tutti
Il dott. Bentham, principale autore dello studio in questione, ha dichiarato: “Vi sono chiari cambiamenti nell’offerta alimentare globale e queste tendenze possono essere responsabili di forti miglioramenti nella nutrizione in alcune parti del mondo. Tuttavia, l’obesità rimane una preoccupazione a lungo termine e speriamo che la nostra ricerca possa aprire le porte all’analisi degli impatti sulla salute dei modelli di dieta globale. Allo stesso modo, dobbiamo anche considerare attentamente gli impatti ambientali di queste tendenze “.
Il professor Ezzati, co-autore dello studio, ha aggiunto: ‘I progressi nella scienza e della tecnologia, insieme ai redditi crescenti, hanno permesso a molte nazioni di avere accesso a una varietà di alimenti. Dobbiamo sfruttare questi progressi e mettere in atto politiche che forniscano cibi più sani per le persone di tutto il mondo, in particolare a quelle che attualmente non possono permetterseli”.
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