Il peperoncino è un vero toccasana per la salute del nostro cuore: consumato abitualmente (almeno 4 volte a settimana) avrebbe la proprietà di ridurre il rischio di morte per infarto del 40%, per ictus di oltre il 60% e per qualsiasi altra causa del 23%. Questo è quanto emerge da uno studio appena pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, coordinato dagli epidemiologi dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università dell’Insubria a Varese e il Cardiocentro Mediterraneo di Napoli.
Il peperoncino fa bene alla salute?
Il peperoncino, frutto (bacca) di alcune specie e varietà di Capsicum (Capsicum annuum: il peperoncino di Cayenna, lo jalapeño, il serrano, il thai, il peperoncino calabrese; Capsicum chinense: l’habanero, il Carolina reaper, il bhut jolokia; Capsicum frutescens: il tabasco) è apprezzato non solo in Italia, in particolar modo al sud, ma anche in svariati angoli del mondo.
Dall’estremo oriente al Messico, il cibo piccante fa parte della cultura di molti popoli che fin dall’antichità hanno attribuito al peperoncino diversi benefici per la salute. Tuttavia, come spiega una delle autrici del recente studio, la Prof. Licia Iacoviello, molte di queste proprietà benefiche sono state attribuite “principalmente sulla base di aneddoti o tradizioni, se non sulla magia”.
In tempi più recenti, gli scienziati si sono concentrati sullo studio della capsaicina, il principio attivo che dona il sapore piccante al peperoncino. Secondo gli autori dell’ultimo studio italiano, la capsaicina “è stata osservata come capace di migliorare favorevolmente la funzione cardiovascolare e la regolazione metabolica in studi sperimentali e di popolazione.”
Ma il peperoncino non farebbe bene solo al cuore. Studi precedenti indicano che la capsaicina potrebbe essere utile anche contro il dolore neuropatico, l’artrite, i disturbi gastrointestinali e persino per combattere il cancro.
Lo studio
Gli scienziati italiani sono partiti dai risultati di due studi precedenti, uno svoltosi in Cina e l’altro negli Stati Uniti, i quali avevano evidenziato, in entrambi i casi, un minor rischio di mortalità tra coloro che mangiavano abitualmente peperoncino.
Il nuovo studio italiano si è basato sull’analisi delle abitudini alimentari di 22.811 molisani, di età superiore a 35 anni, il cui stato di salute è stato monitorato per un tempo medio di otto anni. Ogni partecipante ha completato un questionario sulle proprie abitudini alimentari durante l’anno prima dell’iscrizione allo studio, comprese alcune domande sul consumo di peperoncino.
Sono stati analizzati anche i biomarcatori per le malattie cardiovascolari, come i livelli di lipidi nel sangue per confermare o meno l’effetto cardioprotettivo del peperoncino. Inoltre gli scienziati hanno avuto accesso alle informazioni su altri fattori riguardanti i volontari, capaci di influenzare i risultati dello studio, tra cui anamnesi, attività fisica nel tempo libero, fumo, assunzione di alcol e dati socioeconomici. Durante il periodo di follow-up, 1.236 volontari sono morti.
Mangiare peperoncino 4 volte a settimana protegge il cuore e allunga la vita
In totale, il 24,3% dei partecipanti ha riferito di consumare peperoncino quattro o più volte alla settimana. Il 33,7% lo consumava raramente o quasi mai. I ricercatori hanno così scoperto che mangiare peperoncino 4 o più volte a settimana era associato alla riduzione del rischio complessivo di morte del 23%, alla riduzione di morte per infarto del 40% e alla riduzione di morte per ictus del 60%, rispetto a chi lo mangiava raramente o mai.
“L’aspetto più interessante – riferisce la prima autrice del lavoro Marialaura Bonaccio, epidemiologa del Neuromed – è che la protezione assicurata dal peperoncino è indipendente dal tipo di dieta adottata complessivamente, ovvero sia che si mangi in modo sano, sia che si scelga un’alimentazione meno sana, l’effetto protettivo del peperoncino è uguale per tutti”.
Ma in che modo il peperoncino protegge la salute del cuore? Questo studio, anche se piuttosto ampio, non può da solo fornirci una risposta a tale quesito, poiché basato su dati statistici (studio osservazionale). Sebbene dunque sia stata confermata la proprietà del peperoncino di proteggere la salute del cuore, saranno necessari ulteriori studi per svelare i meccanismi biochimici dietro questa attività.
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