Il sole è amico della nostra salute e, secondo quanto emerge da un recente studio dell’Università del Colorado Anschutz Medical Campus, proteggerebbe persino dall’infarto. “Sapevamo già che la luce intensa può proteggere dagli attacchi di cuore, ma ora abbiamo scoperto il meccanismo dietro questo effetto“, afferma l’autore senior dello studio, il Prof. Tobias Eckle.
I risultati dello studio appaiono sulla rivista Cell Reports, ma prima di capire in che modo i ricercatori sono giunti a simili conclusioni vediamo quali sono tutti i benefici derivanti dall’esposizione alla luce solare.
I benefici del sole sulla nostra salute
I benefici dei bagni di sole, a dispetto dei possibili danni (invecchiamento cutaneo, melanoma, etc…) che pure possono essere evitati esponendoci nei tempi e modalità più idonei e con l’uso di opportune protezioni solari, sono davvero molteplici:
- Umore più alto, effetto antidepressivo: basta una bella giornata di sole per sentirci pieni d’energia e ritrovare il buonumore. Non per niente in inverno, specie nei paesi nordici, molti soffrono di SAD (Seasonal affective disorder) o disturbi stagionali dell’umore, una forma di metereopatia legata alla carenza di ore di luce; ciò in relazione all’aumento di SERT, una proteina che lega la serotonina (l’ormone del buonumore) impedendole di legarsi al proprio recettore e il contemporaneo aumento della melatonina che porta a maggiore sonnolenza.
- Pelle più sana e luminosa: la pelle da vacanza ha decisamente un aspetto più sano e gradevole, piccole e grandi imperfezioni cutanee vengono minimizzate da un colorito più bronzeo. Ma al di là dell’aspetto estetico il sole e le terapie basate sull’utilizzo della luce solare, come l’elioterapia, risultano benefiche contro una serie di patologie della pelle come psoriasi, acne, vitiligine, eczema, etc…
- Ossa più forti e sane, prevenzione dell’osteoporosi: l’irradiamento solare promuove la sintesi della vitamina D (vitamina D3 o colecalciferolo) a partire da un precursore a sua volta derivato dal colesterolo, che si trova nella pelle, il deidrocolesterolo. Quest’ultimo assorbe l’energia solare radiante e si trasforma in previtamina D3, composto poco stabile, che però nell’arco di 48 ore diviene spontaneamente Vitamina D3. Una volta attivata a livello renale ed epatico, questa vitamina, che funziona come un ormone, promuove l’assorbimento di fosforo e calcio a livello intestinale, aumenta il riassorbimento osseo e la capacità del paratormone di riassorbire calcio a livello renale. Sebbene la vitamina D possa essere introdotta anche mediante la dieta si calcola che fino all’80% di essa derivi proprio dall’esposizione solare. Secondo Fondazione Umberto Veronesi magazine bastano 40 minuti al giorno in maglietta e pantaloni corti d’estate per fare scorta di vitamina D per tutto l’inverno.
- Migliore qualità del sonno: un miglior tono dell’umore ci rende più sereni e di conseguenza meno inclini ai problemi di insonnia. La luce solare aiuta inoltre a regolare il ritmo circadiano del ciclo sonno-veglia, operando una sorta di set-up del nostro orologio biologico interno che riequilibra l’assetto ormonale.
A tutti questi benefici del sole ora può aggiungersene un altro davvero sorprendente. I ricercatori dell’Università del Colorado Anschutz Medical Campus hanno scoperto che la luce intensa amplifica un gene specifico che rafforza i vasi sanguigni offrendo protezione contro gli attacchi cardiaci.
Lo studio
Inizialmente gli scienziati hanno sottoposto dei topi a delle condizioni di luce intensa per una settimana, scoprendo che ciò “migliorava fortemente la protezione del cuore”, riducendo drasticamente il danno cardiaco dopo un infarto. In particolare i ricercatori hanno erogato una luce intensa per colpire e manipolare la funzione del gene PER2 che si esprime in uno schema circadiano nella parte del cervello che controlla i ritmi circadiani.
Si è così scoperto che tale azione proteggeva i tessuti cardiovascolari da basse condizioni di ossigeno come l’ischemia miocardica, che è causata da un ridotto flusso di ossigeno al cuore. Inoltre la luce ha aumentato anche i livelli dell’adenosina cardiaca, una sostanza chimica che svolge un ruolo nella regolazione del flusso sanguigno.
I topi ciechi, tuttavia, non godevano di alcuna protezione cardiaca, ciò ad indicare la necessità di percezione della luce visiva per trarne i benefici. Successivamente, gli scienziati hanno voluto verificare se la luce intensa avesse effetti simili su volontari umani sani. I soggetti sono stati esposti a 30 minuti di luce intensa a 10.000 LUX, o lumen, per cinque giorni consecutivi.
I ricercatori hanno anche fatto prelievi di sangue in serie. La terapia della luce ha aumentato i livelli di PER2 come nei topi. I trigliceridi plasmatici, un surrogato della sensibilità all’insulina e del metabolismo dei carboidrati, sono notevolmente diminuiti. Nel complesso, la terapia ha migliorato il metabolismo.
Il sole come terapia per la prevenzione dell’infarto
Secondo il Prof. Eckle lo studio dimostrebbe come a livello molecolare la terapia della luce intensiva offra una strategia promettente nel trattamento e nella prevenzione dell’infarto. In particolare la terapia somministrata prima di un intervento chirurgico (cardiaco o non cardiaco) ad alto rischio, potrebbe offrire protezione contro le lesioni al muscolo cardiaco che possono essere fatali.
“Fornire ai pazienti una terapia della luce per una settimana prima dell’intervento chirurgico potrebbe aumentare la protezione cardiaca“, ha detto e conclude affermando che: “Potrebbero anche essere sviluppati farmaci che offrono protezioni simili sulla base di questi risultati. Tuttavia, saranno necessari studi futuri sull’uomo per comprendere l’impatto della terapia della luce intensa e il suo potenziale di protezione cardiaca”.
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