La vitamina A è un nutriente essenziale per la nostra salute e sembra avere anche un ruolo nella prevenzione del tumore a cellule squamose della pelle. Questo è quanto emerso da un nuovo studio della Warren Alpert Medical School e della Brown School of Public Health, a Providence, in collaborazione con la Harvard Medical School di Boston e l’Università di Inje, di Seoul, Corea del Sud. I risultati della ricerca appaiono sulla rivista JAMA Dermatology.
Vitamina A: fonti alimentari
La vitamina A riveste numerosi ruoli fondamentali per il nostro organismo: supporta la crescita e lo sviluppo, la salute degli occhi, dell’apparato riproduttivo e della pelle. La vitamina A di origine animale si chiama retinolo ed è presente ad esempio in uova, pollo, tacchino e fegato di manzo. La vitamina A di origine vegetale comprende i carotenoidi quali beta carotene, alfa carotene e beta criptoxantina.
Le fonti vegetali di vitamina A comprendono frutta e verdura come: patate dolci, carote, cavoli, zucca, zucca, broccoli, albicocche e papaia, solo per citarne alcuni. L’assunzione di vitamina A può essere incrementata anche attraverso l’uso di integratori alimentari. Dobbiamo tuttavia ricordare che l’assunzione giornaliera di vitamina A non deve superare i 900 microgrammi per gli uomini e i 700 microgrammi per le donne.
Vitamina A per la salute della pelle
Sebbene la ricerca abbia dimostrato che la vitamina A aiuti a mantenere la pelle giovane ed elastica, non è ancora chiaro se essa possa fornire ulteriori benefici. Il nuovo studio guidato dal dott. Jongwoo Kim ha cercato di scoprire se esista un’associazione tra l’assunzione di vitamina A e carotenoidi e un minor rischio di carcinoma a cellule squamose della pelle.
Il carcinoma a cellule squamose (carcinoma spinocellulare) che colpisce i cheratinociti, è la seconda forma più comune di cancro della pelle con oltre 1 milione di nuovi casi diagnosticati ogni anno solo negli Stati Uniti. In Italia 2 casi su 10 di tumori della pelle sono a cellule squamose. Poiché questa forma di cancro maligno è così comune, è importante trovare le migliori strategie preventive per ridurre il rischio che si sviluppi.
Lo studio
Il team di scienziati ha analizzato i dati di 75.170 donne (età media di 50,4 anni), iscritti al Nurses’ Health Study (studio sulla salute delle infermiere) e i dati di 48.400 uomini (età media di 54,3 anni) iscritti all’Health Professionals Follow-Up Study (Studio di follow-up dei professionisti della salute). Lo studio è durato 26 anni, durante i quali i ricercatori hanno documentato un totale di 3.978 casi di tumore della pelle tra i partecipanti di entrambi i gruppi di studio.
Sono stati inoltre raccolti i dati in merito all’assunzione di Vitamina A da parte dei partecipanti allo studio, mediante dei sondaggi dettagliati effettuati ogni 4 anni. In base alle loro analisi, i ricercatori hanno scoperto che coloro che assumevano più vitamina A, dimostravano un rischio inferiore di carcinoma spinocellulare.
La vitamina A riduce il rischio di tumore della pelle a cellule squamose
I ricercatori affermano: “In questo ampio studio prospettico su donne e uomini statunitensi, abbiamo scoperto che un maggiore apporto di vitamina A, retinolo e diversi singoli carotenoidi, tra cui beta criptoxantina, licopene, luteina e zeaxantina, era associato a un minor rischio di [carcinoma a cellule squamose] “. La maggior parte della vitamina A assunta dai volontari proveniva da fonti alimentari, in particolare da verdure, e non da integratori.
Limiti dello studio e conclusioni degli autori
Nonostante i sorprendenti risultati, per stessa ammissione degli studiosi coinvolti, la ricerca non è priva di limiti. In particolare, gli autori segnalano “l’omogeneità della popolazione oggetto di studio“, composta quasi esclusivamente da professionisti della sanità, di pelle bianca, con un livello elevato di istruzione. Per risultati più generalizzabili, uno studio dovrebbe riguardare una popolazione più diversificata. “Tuttavia”, affermano gli autori, “la variazione dell’assunzione di vitamina A è stata buona [tra le coorti di studio]”, aggiungendo che “Il cancro della pelle non è comune negli individui non bianchi”.
Potenziali conflitti d’interesse poi potrebbero riguardare uno degli autori, consulente per le società biofarmaceutiche AbbVie e Amgen, le società farmaceutiche Janssen, Merck, Novartis e Pfizer, nonché i Centers for Disease Control and Prevention (CDC).
Nonostante gli eventuali svantaggi nella metodologia di studio, i ricercatori concludono che i loro risultati supportano in pieno l’idea che un adeguato apporto di vitamina A possa effettivamente aiutare a prevenire lo sviluppo del cancro della pelle: “Abbiamo trovato un’associazione inversa tra assunzione di vitamina A e carotenoidi e rischio di carcinoma cutaneo a cellule squamose, supportando il ruolo protettivo della vitamina A contro lo sviluppo di [carcinoma a cellule squamose]. I nostri dati supportano ulteriormente la tesi che la vitamina A supplementare e dietetica possa essere utile nel prevenire [il carcinoma a cellule squamose].”
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