Uno studio dell’Università del Sussex, Regno Unito, che appare su Archives of Public health ha messo in discussione la valutazione più recente compiuta dall’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, in merito alla sicurezza dell’aspartame. Le conclusioni tratte dai ricercatori, che non escludono la presenza di conflitti d’interesse di tipo economico, sono davvero allarmanti: non è vero che l’aspartame è sicuro per la salute umana e andrebbe assolutamente vietato.
L’aspartame fa male alla salute?
Il comune edulcorante artificiale grazie all’ultima approvazione dell’EFSA, risalente al 2013, è tuttora in commercio, utilizzato come sostituto dello zucchero e spesso “nascosto” tra gli ingredienti di prodotti light, sugarfree o a 0 calorie, come bibite, gomme da masticare e caramelle.
Non è certo la prima volta che vengono sollevati dubbi riguardo alla sua sicurezza: l’aspartame è cancerogeno? Favorisce obesità e diabete? Secondo Erik Millstone ed Elisabeth Dawson, gli autori del nuovo studio in questione, le valutazioni dell’EFSA sarebbero basate su studi poco convincenti e potrebbero essere persino state condizionate da interessi economici e pressioni esterne.
L’ultima valutazione sulla sicurezza dell’aspartame risale al 2013
Dopo la prima valutazione completa sui rischi per la salute dell’aspartame nel 2013, l’EFSA ha concluso che “l’aspartame e i suoi prodotti di decomposizione sono sicuri per la popolazione generale (compresi neonati, bambini e donne in gravidanza)”. L’EFSA consigliò inoltre che la dose giornaliera accettabile di questo dolcificante fosse di 40 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo.
Come smontare simili autorevoli valutazioni? Carte alla mano gli accademici dell’Università del Sussex hanno scoperto che gli studi esistenti non supportano affatto la sicurezza dell’uso regolare dell’aspartame come sostituto dello zucchero. Esaminando i 154 studi che l’EFSA aveva preso in considerazione per stabilire la sicurezza dell’aspartame sono emersi parecchi dati poco convincenti.
Studi poco convincenti sulla sicurezza dell’aspartame
Il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA all’epoca non considerò validi ed utili 73 studi che affermavano che l’aspartame fosse potenzialmente dannoso per la salute. Ma secondo i ricercatori dell’Università del Sussex, molti di essi erano più affidabili di alcuni studi, dati per buoni, che invece indicavano che l’aspartame fosse sicuro. I due ricercatori hanno anche espresso perplessità sugli standard molto bassi stabiliti dal gruppo di esperti scientifici dell’EFSA riguardo gli studi che non avevano indicato alcun effetto avverso dell’aspartame.
L’EFSA, fanno notare il Prof. Dawson e il Prof. Millstone, incluse tra le valutazioni positive persino i risultati che altri esperti avevano definito “inutili” e “dolorosamente inadeguati”. Nel loro articolo, i due autori fanno anche riferimento all’esistenza di “anomalie sconcertanti” nel rapporto dell’EFSA, sostenendo che esso faccia riferimento a “ipotesi incoerenti e non riconosciute“.
La vendita dell’aspartame andrebbe vietata
Secondo il prof. Millstone sono stati fondamentalmente usati “due pesi e due misure” quando si è trattato di valutare gli studi rassicuranti e quelli in cui si evidenziava la non sicurezza dell’aspartame: “La nostra analisi delle prove mostra che, se i parametri di riferimento utilizzati dal panel per valutare i risultati di studi rassicuranti fossero stati costantemente utilizzati per valutare i risultati di studi che hanno fornito prove del fatto che l’aspartame potrebbe non essere sicuro, sarebbero stati obbligati a fermarsi lì. Quella sarebbe stata una prova sufficiente per indicare che l’aspartame non è accettabilmente sicuro “, afferma il prof. Millstone.
“Questa ricerca”, continua, “aggiunge peso all’argomentazione secondo cui l’autorizzazione a vendere o utilizzare l’aspartame dovrebbe essere sospesa in tutta l’UE, compreso il Regno Unito, in attesa di un esame approfondito di tutte le prove da parte di una nuova EFSA in grado di soddisfare i critici e il pubblico che operi in modo pienamente trasparente e responsabile, applicando un approccio equo e coerente alla valutazione e al processo decisionale “.
Ci sono conflitti di interesse in gioco?
Nel 2011, il Prof. Millstone presentò all’EFSA un fascicolo di 30 documenti in cui venivano illustrati i motivi secondo cui 15 studi precedenti sull’aspartame fossero, di fatto, inadeguati per la loro metodologia. Tuttavia, l’agenzia dell’UE non trasmise questo dossier al panel incaricato di valutare la letteratura specialistica esistente sull’aspartame.
Di conseguenza, il ricercatore ora mette in dubbio la credibilità dei risultati dell’EFSA, insinuando che i loro procedimenti manchino di trasparenza. “A mio avviso, sulla base di questa ricerca, la questione se i conflitti di interesse commerciali possano aver influito sulla relazione del panel non può mai essere esclusa in modo adeguato perché tutti gli incontri hanno avuto luogo a porte chiuse“, conclude il ricercatore.
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