Braccio di Ferro, il forzuto marinaio dei cartoon, deve la sua proverbiale forza ed i suoi muscoli all’assunzione di spinaci. Il personaggio, nacque dalla penna di Elzie Crisler Segar nel lontano 1929, con l’obiettivo di incoraggiare i bambini a mangiare più verdure. “Mangia gli spinaci così diventi forte come Braccio di Ferro” diceva la mamma esasperata dal rifiuto ostinato del pargolo.
Ora, a distanza di quasi un secolo, uno studio della Freie Universität di Berlino, Germania, confermerebbe “l’effetto Braccio di Ferro” degli spinaci, al punto da considerarli un alimento dopante, da bandire dalla dieta degli atleti. L’incredibile scoperta appare sulla rivista Archives of Toxicology.
Gli spinaci fanno diventare più forti?
Ricchi di calcio, magnesio e ferro, gli spinaci sono certamente da considerarsi un vero e proprio “superalimento“. Non mancano studi scientifici a sostegno delle proprietà salutari degli spinaci: come altre verdure a foglia verde scuro, gli spinaci sarebbero in grado di prevenire il cancro, combattere l’asma, abbassare la pressione sanguigna ed aiutare nella gestione del diabete.
Nell’immaginario collettivo si attribuisce la “forza” derivata dal mangiare gli spinaci al loro contenuto in ferro, ma dietro tale convinzione si nasconderebbe un falso mito. Nel 1980 una ricerca affermava che negli spinaci il contenuto in ferro fosse davvero enorme: ben 29 mg! Ecco la prova scientifica che tutti aspettavano per affermare con certezza che gli spinaci facessero diventare forti come Braccio di Ferro.
Peccato che un articolo del British Medical Journal, dal titolo “Fake!”, un anno dopo rivelò un grossolano errore: il contenuto in ferro sostenuto dalla ricerca era sto spostato di una virgola, ovvero negli spinaci sono presenti solo 2,9 mg di ferro e non 29! Sempre nello stesso articolo viene sottolineato che ciò fosse noto fin dal 1930, quindi fin dall’esordio del mitico Braccio di Ferro.
Ma non è tutto: com’è ben noto, il ferro non-eme presente negli spinaci è poco assimilabile in quanto complessato con altre sostanze che ne limitano l’assorbimento (un modo per “sciogliere” e rendere più biodisponibile il minerale è quello di aggiungere del limone). Dunque perché continuare a cercare nuove prove della capacità di aumentare la forza muscolare degli spinaci?
Il composto anabolizzante degli spinaci si chiama ecdysterone
La nuova ricerca, guidata dalla dott.ssa Maria Parr, tralasciando gli effetti portentosi degli spinaci attribuiti al ferro, ha esaminato l’effetto di un altro particolare estratto degli spinaci, chiamato ecdysterone. L’ecdysterone è un fitosteroide, cioè uno steroide che si trova naturalmente nelle piante, appartenente ad una classe di sostanze chiamate fitosteroli, strutturalmente simili al colesterolo.
Precedenti studi sui mammiferi avevano già dimostrato l’effetto anabolizzante dell’ecdysterone, tanto che negli anni ’80, i ricercatori soprannominarono tale sostanza il “segreto russo“, sospettando che gli atleti olimpici russi lo usassero come supplemento di potenziamento delle prestazioni sportive. L’ecdysterone sarebbe in grado di aumentare la sintesi proteica nei muscoli scheletrici in vivo ed in vitro, con un effetto anabolizzante persino più potente di altri steroidi vietati nello sport, come il metandrostenolone.
Benché ciò non sia stato mai confermato finora sull’uomo tali scoperte spinsero numerose aziende a produrre integratori per lo sport, attualmente comunemente in vendita, contenenti ecdysterone.
Lo studio sugli effetti anabolizzanti degli spinaci per la prima volta sull’uomo
I ricercatori tedeschi hanno dunque condotto uno studio in doppio cieco per la prima volta sull’uomo, che ha coinvolto 46 giovani atleti, suddivisi in due gruppi: uno ha ricevuto l’estratto di spinaci (gruppo sperimentale), l’altro ha ricevuto un placebo (gruppo di controllo). Né i partecipanti né i ricercatori erano a conoscenza di ciò che gli sportivi stavano assumendo (doppio cieco appunto), questo per un periodo di 10 settimane.
Durante questo tempo, i volontari del gruppo sperimentale hanno ricevuto “diverse dosi di ecdysterone sotto forma di integratori” per accertare i loro effetti sul miglioramento delle prestazioni. Gli scienziati prima dell’esperimento hanno prelevato campioni di sangue e di urina e li hanno analizzati per l’ecdysterone e per i “potenziali biomarcatori di miglioramento delle prestazioni”. Hanno anche effettuato uno “screening completo sulle sostanze vietate che migliorano le prestazioni”.
Estratto di spinaci: da inserire nell’elenco delle sostanze dopanti
I risultati hanno rivelato che i partecipanti che avevano assunto le dosi più elevate di ecdysterone erano quelli che avevano anche registrato aumenti significativamente maggiori della massa muscolare e delle prestazioni atletiche. Esperimenti in vitro hanno replicato i risultati, evidenziando il meccanismo d’azione che vede l’ecdysterone interagire con il recettore beta degli estrogeni.
I test del sangue e delle urine non hanno dimostrato segni di tossicità epatica o renale derivanti dall’assunzione dell’integratore a base di ecdysterone. “Questi dati sottolineano l’efficacia di un’integrazione di ecdysterone rispetto alle prestazioni sportive“, affermano i ricercatori che concludono: “I nostri risultati suggeriscono fortemente l’inclusione dell’ecdysterone nell’elenco delle sostanze e dei metodi proibiti nello sport [nella] classe […] degli altri agenti anabolizzanti‘”.
Quanti spinaci dovremmo mangiare per diventare forti come Braccio di Ferro?
La dose più bassa di integratore assunta dagli atleti di ecdysterone è stata si due pillole al giorno, equivalenti ciascuna grossomodo a 250 g – 4 kg di spinaci, a seconda della qualità della pianta. Coloro che hanno migliorato la forza muscolare e le prestazioni sportive in maniera più evidente però assumevano ben 4 pillole di ecdysterone.
Quindi in teoria per imitare gli effetti ottenuti dagli atleti partecipanti allo studio con la sola dieta, dovremmo mangiare ben 1-16 kg di spinaci al giorno per 10 settimane. L’ecdysterone, come già accennato, si trova comunque nella formulazione di normali integratori per sportivi, legali e correntemente in vendita. Ben presto ricerche come questa potrebbero tuttavia far si che l’ecdysterone venga inserito tra le sostanze dopanti.
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