I mirtilli neri sono una delizia per il palato, ma anche un toccasana per la salute del nostro cuore. Secondo un nuovo studio dell’Università di East Anglia, Regno Unito e dell‘Università di Harvard, Cambridge, il consumo di una tazza al giorno di mirtilli neri sarebbe in grado di migliorare alcuni marcatori associati alla sindrome metabolica, condizione che predispone a malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. I risultati dello studio appaiono sull’American Journal of Clinical Nutrition.
Sindrome metabolica: epidemia globale
La sindrome metabolica è definita dall’OMS come una condizione patologica caratterizzata da obesità addominale, insulino-resistenza, ipertensione e iperlipidemia. Considerata un’autentica epidemia globale dilagante, essa è particolarmente diffusa tra le popolazioni occidentali. Ben 2/3 degli americani ne soffrono e si sta rapidamente diffondendo anche nei paesi in via di sviluppo, come parte del processo di occidentalizzazione.
Le due forze di base che favoriscono l’instaurarsi di questa “malattia del benessere” sono l’aumento del consumo di cibo-spazzatura (alimenti da fast food, alimenti-ultraprocessati) ad alto contenuto calorico e basso contenuto di fibre e la sedentarietà. Sebbene dieta sana e attività fisica tengano alla larga la sindrome metabolica, esistono dei “super alimenti“, come il mirtillo nero, capaci di contrastarla con maggiore forza.
Mirtilli neri: fonti di antociani
Il mirtillo nero è noto per le sue proprietà antiossidanti, astringenti. Pertanto è ritenuto benefico per la circolazione sanguigna, la vista, l’apparato urinario e come antidiarroico. I principi attivi cui vengono attribuite le proprietà del mirtillo nero sono gli antociani, molecole vegetali appartenenti alla famiglia dei flavonoidi.
Gli antociani sono pigmenti idrosolubili di colore rosso, nero, blu o viola, responsabili del colore blu-viola di alcuni vegetali. Studi precedenti avevano già rilevato la relazione tra l’aumento del consumo di antocianine e la riduzione del rischio di morte. Altri studi hanno collegato queste sostanze chimiche a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari. Tuttavia, prima di oggi non erano stati condotti studi randomizzati controllati che indagassero sul potenziale protettivo dei mirtilli neri nei confronti di diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari.
Lo studio
Per lo studio il team di scienziati ha reclutato 115 volontari, di età compresa tra i 50 e i 75 anni, tutti in sovrappeso o obesi e con sindrome metabolica. Lo studio è durato 6 mesi, il più lungo mai svolto nel suo genere. È importante sottolineare che gli scienziati hanno usato “livelli dieteticamente realizzabili” di mirtilli piuttosto che aspettarsi che i partecipanti consumassero ogni giorno una quantità insostenibile e irrealistica di mirtilli. I volontari sono stati suddivisi in tre gruppi:
- Un gruppo ha consumato una tazza (150 grammi) di mirtilli in polvere liofilizzati al giorno.
- Un altro gruppo ha consumato mezza tazza (75 grammi) di mirtilli in polvere liofilizzati al giorno.
- Il gruppo di controllo ha ricevuto una polvere simile alla polvere di mirtillo, ma che conteneva principalmente destrosio, maltodestrina e fruttosio.
All’inizio e alla fine dell’esperimento, i ricercatori hanno valutato i biomarcatori per l’insulino-resistenza, il quadro lipidico e la funzione vascolare.
Mirtilli neri toccasana per il cuore
Uno degli autori dello studio, il Dott, Peter Curtis rivela: “Abbiamo scoperto che mangiare una tazza di mirtilli al giorno porta a miglioramenti evidenti nella funzione vascolare e rigidità arteriosa – facendo abbastanza la differenza nel ridurre il rischio di malattie cardiovascolari tra il 12 e il 15%“. I benefici sono stati evidenziati solo nel gruppo che consumava una tazza di mirtilli al giorno, non in quelli che ne consumano mezza.
Il dott. Curtis ritiene che “l’assunzione giornaliera più elevata possa essere necessaria per la salute del cuore delle persone obese e a rischio, rispetto alla popolazione generale”. Vale la pena sottolineare che il mirtillo nero non ha modificato gli altri parametri misurati dagli scienziati. Non sono stati registrati miglioramenti per: sensibilità insulinica, controllo del glucosio o pressione arteriosa.
Benefici del mirtillo nero sul cuore: da cosa dipendono?
Gli scienziati ritengono che i benefici sul cuore del mirtillo nero dipendano dal contenuto in antociani. Nell’intestino, il corpo metabolizza gli antociani per produrre una serie di sostanze chimiche. Alcune di queste forniscono sostentamento alla microflora intestinale (microbioma) e “probabilmente svolgono un ruolo metabolico benefico fondamentale”, affermano gli autori dello studio.
Ad esempio, alcuni ricercatori hanno dimostrato che l’acido siringico, che è una sostanza chimica prodotta dal metabolismo dell’antocianina, protegge le cellule endoteliali dei vasi sanguigni. L’acido vanillico, un altro prodotto della degradazione degli antociani, riduce l’ipertensione nei ratti.
Non solo mirtilli neri: le altre fonti di antociani
Sebbene siano necessari ulteriori ricerche per confermare i risultati di questo studio, per un cuore più sano non esitiamo ad arricchire la nostra dieta di mirtilli neri. Ma queste meravigliose bacche non sono l’unico alimento ricco di antocianine. Ecco quali sono le altre fonti naturali di pigmenti antociani:
- ribes nero;
- lamponi rossi e neri;
- more;
- cavoli rossi;
- prugne;
- ravanelli rossi;
- carote nere;
- patate viola;
- uva rossa.
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