La Melissa officinalis è una pianta aromatica di facile coltivazione, dalle innumerevoli proprietà medicinali. Il suo inconfondibile profumo di limone si spande gradevole nell’aria, mentre i suoi piccoli fiori bianchi attirano le api (melissa in greco significa ape). Possiamo incontrarla allo stato spontaneo, spesso sfuggita alle colture, lungo siepi, alla base dei muri e sulle macerie fino a 1000 m d’altitudine. In quest’articolo ci soffermeremo su identificazione, coltivazione, raccolta e conservazione della Melissa officinalis, rimandando a proprietà e suoi usi fitoterapici al link: “Melissa officinalis: proprietà, rimedi, controindicazioni“.
Identificazione della Melissa officinalis
La melissa è una pianta erbacea perenne alta 20-80 cm, con fusti a ciuffi, eretti, ramificati alla base. La melissa è dotata di rizoma, ovvero un fusto sotterraneo strisciante, da cui si dipartono radici e rami. Le foglie sono vellutate, grandi, ovali, picciolate, dentate, con nervature in rilievo, reticolate sotto.
I fiori sono di colore giallastro, poi bianchi o rosati e sbocciano in giugno settembre. Essi sono raggruppati a 6-12 verticilli all’ascella delle foglie, con calice peloso a due labbra, quello superiore piatto a 3 denti, più grande. La corolla è bilabiata. Gli stami sono 4. Il frutto è invece un tetrachenio. L’odore della Melissa officinalis ricorda, come già detto, quello di limone, mentre il sapore delle foglie è amaro.
Coltivazione della Melissa officinalis:
Esposizione, terriccio, annaffiature
La coltivazione della Melissa officinalis è abbastanza facile, poiché la pianta si adatta bene a qualsiasi terreno ed esposizione. Essa viene principalmente impiegata come pianta da bordura e da giardino. La Melissa officinalis predilige un’esposizione in pieno sole o a mezz’ombra, al riparo sia dal vento freddo, che dal sole e dal caldo eccessivi. Ama il clima mite, pertanto nelle regioni del nord andrà riparata dal gelo invernale, con paglia o altre protezioni naturali o artificiali.
La melissa ama il comune terriccio da giardino, fertile e ben drenato. Tuttavia suoli troppo umidi e pesanti sono sfavorevoli alla sua coltivazione perché possono causare fenomeni di clorosi. In estate non devono mancare generose annaffiature alla nostra Melissa officinalis, avendo sempre cura di non provocare ristagni. Un eccesso di acqua, oltre a provocare marciumi radicali e infezioni fungine, riduce la concentrazione di oli essenziali nella pianta.
Semina, riproduzione, concimazione
La Melissa officinalis tende a riprodursi spontaneamente per seme. La semina può avvenire in pieno campo, tra fine marzo e inizio aprile o in semenzaio fin dai primi di aprile. Prima della messa a dimora delle piantine o della semina occorrerà un’aratura profonda del terreno (40-45 cm), preceduta dall’eventuale apporto di concime organico. In alternativa si può eseguire una ripuntatura seguita da una aratura superficiale.
Il suolo al termine delle lavorazioni deve risultare ben livellato, drenato e non troppo soffice per consentire il corretto sviluppo delle piantine e per agevolare le operazioni di taglio e raccolta. Le piantine dovranno mantenere una distanza di almeno 20-30 cm l’una dall’altra. La riproduzione della Melissa officinalis può avvenire anche per divisione dei cespi in primavera e autunno o per talea, mettendo a dimora talee di fusto con 3-4 gemme ciascuna.
Coltivazione della Melissa officinalis in vaso
La melissa può essere coltivata anche in vaso, avendo l’accortezza di utilizzare un terriccio leggero e ben drenato e di eliminare i ristagni d’acqua dal sottovaso. Scegliamo un angolo ombreggiato e non troppo caldo del balcone o del terrazzo.
Melissa officinalis: parassiti e malattie
La melissa può essere attaccata dalla cassidra, un insetto che provoca la malformazione delle foglie e dei boccioli. La cassidra può essere eliminata con appositi insetticidi, possibilmente da evitare essendo la melissa una pianta aromatica. Le infestazioni da afidi possono essere tenute a bada con decotto di tanaceto: bolliamo 30 g di tanaceto fresco in 1 litro d’acqua.
Un altro parassita che attacca spesso la melissa è il Verticillium, un fungo che colpisce gli apici degli steli facendoli appassire. Eliminare gli steli infetti e prevenire quest’infezione fungina, non esagerando con le concimazioni e i ristagni idrici.
Melissa officinalis: raccolta e conservazione
La raccolta della Melissa officinalis (tempo balsamico) deve avvenire prima della fioritura, tra fine giugno e inizio luglio. Tagliamo i rami alla base e subito dopo poniamoli in mazzetti appesi a testa in giù, in locali asciutti, ombrosi e ventilati, in modo che si asciughino il più velocemente possibile, onde evitare fermentazioni. La conservazione della melissa essiccata può avvenire in recipienti di vetro o sacchetti di carta.
Bibliografia:Fiori&Piante (1997) – Istituto Geografico De Agostini e DeAgostini Mailing s.r.l.
Segreti e virtù della piante medicinali – Selezione dal Reader’s Digest 1979
Correlati:
- Melissa officinalis: proprietà, rimedi, controindicazioni
- Nasturtium officinale o crescione d’acqua: proprietà, benefici, controindicazioni, coltivazione
- Physalis alkekengi: identificazione, proprietà, controindicazioni, coltivazione, raccolta e conservazione
- Gramigna, le mille virtù di un’erbaccia: identificazione, raccolta, proprietà, controindicazioni e rimedi naturali
- Castagne: proprietà, curiosità e rimedi naturali
- Angelica archangelica: identificazione, proprietà, controindicazioni, coltivazione e raccolta
7 thoughts on “Melissa officinalis: identificazione, coltivazione, raccolta”