Grandi e piccini accolgono da sempre l’arrivo dell’autunno con in mano un sacchetto di caldarroste, le gustose castagne cotte lentamente sul fuoco con la padella bucherellata. Le castagne sono i frutti (acheni) della Castanea sativa Mill (Fagaceae), albero diffusissimo presso zone di collina e montagna (fino ai 1300 m di altitudine) su terreni silicei, profondi e ben drenati. In quest’articolo scopriremo: storia, curiosità, proprietà delle castagne e alcuni facili rimedi naturali che ne sfruttano i benefici.
Il castagno: una pianta antica
Il castagno esisteva già 60 milioni di anni fa: fossili di polline, foglie e frutti di quest’albero sono stati infatti trovati in Groenlandia e Scandinavia. In seguito alle glaciazioni abbandonò questi paesi, ritirandosi nella zona mediterranea e per esigenze climatiche non fu capace di valicare le Alpi e ritornare in Europa settentrionale. Solo al tempo degli antichi Romani l’uomo portò questa pianta oltre la sua area naturale diffondendo la sua coltivazione anche in Germania e nella Svezia meridionale. I Romani lo apprezzavano non solo per il frutto, ma anche per il legno molto resistente all’umidità, usato per costruire imbarcazioni, botti, pali di sostegno e da bruciare per produrre calore. All’inizio dell’era cristiana il castagno ebbe la sua massima diffusione in Italia, fino a costituire il 48% del totale della flora arborea, secondo studi basati sui pollini fossili.
Il castagno dei 100 cavalli
Quando andiamo a raccogliere le castagne, alziamo gli occhi ad ammirare questa pianta: con le sue dimensioni imponenti e la chioma maestosa il castagno rievoca epoche remote e racconta antiche storie. Famoso è l’enorme “Castagno dei 100 cavalli“, un albero di castagno plurimillenario, che si trova nel parco dell’Etna, presso il comune di Sant’Alfio (Catania), oggi patrimonio dell’Unesco. Al Convegno Internazionale intitolato “L’Unesco e la tutela dei Beni Ambientali per uno sviluppo sostenibile: Il Castagno dei Cento cavalli” svoltosi a Sant’Alfio tra il 28 settembre ed il 1° ottobre 2006 l’albero è stato nominato “Monumento messaggero di pace“.
Il Castagno dei cento cavalli viene descritto come: “Il luogo, ammirato per la sua selvaggia facies da tutti i visitatori settecenteschi ed ottocenteschi, è stato e continua ad essere simbolo di evocata fertilità. Il Castagno infatti è testimonianza della potenza generatrice della natura fecondante e, a sua volta fecondo e fruttifero, è rinomato universalmente per essere simbolo della forza della vita che nasce e sempre si rigenera.
Attorno al suo tronco richiama da tutto il mondo coppie di innamorati e così perenne ed infinito diventa il dialogo tra gli uomini e la natura, in un connubio senza fine che coinvolge insieme la ricchezza e la fertilità dell’albero e del suolo e l’operosità dell’uomo. Rituali e leggende sono legati al Castagno millenario. Ricco di fascino è quel Mito che vuole che in una notte burrascosa una Regina di nome Giovanna sia stata amata dai Cento Cavalieri del suo seguito che con lei avevano trovato rifugio nel tronco del maestoso albero”.
Proprietà delle castagne
Le castagne costituiscono un alimento completo e gustoso. Esse possiedono un elevato potere nutrizionale (120 Kcal per 100 g), sono ricche di glucidi, protidi, lipidi, Sali minerali, vitamine del gruppo B e C. Le castagne si consumano fresche, essiccate o come farina in diverse preparazione, nonché come marmellate o liquori. I frutti di minor pregio possono essere destinati al bestiame: negli allevamenti suini si è visto che migliorano la qualità delle carni, perciò sono tuttora utilizzate. Tra le proprietà del castagno abbiamo quelle: astringenti; rimineralizzanti; sedative; stomachiche; toniche. Le castagne sono controindicate nel paziente diabetico. Del castagno si utilizzano a scopi terapeutici anche corteccia, foglie (entrambi ricchi di tannini) e amenti. In particolare le foglie di castagno vengono impiegate in fitoterapia come espettorante, sedativo della tosse, raffreddore, contro tosse asmatica e ostinata, soprattutto nei bambini. Le foglie di castagno si raccolgono in aprile-maggio, si fanno essiccare all’ombra, si sminuzzano e si conservano in sacchetti di carta per poi utilizzarle in infuso, come spiegato più avanti.
Rimedi naturali con le castagne
Gli impieghi tradizionali e fitoterapici delle castagne o di altre parti di Castanea sativa sono molteplici. Ecco quali sono alcuni dei principali rimedi naturali che possiamo realizzare con i frutti o le foglie di castagno:
- Rimedio contro l’astenia, durante la convalescenza, come rimineralizzante e per combattere la diarrea mangiare quotidianamente castagne cotte;
- Rimedio contro la forfora: sciacquare i capelli con infuso di foglie di castagno, 60 g in 1 l di acqua bollente;
- Rimedio contro la faringite: compiere gargarismi, 4 volte al giorno, con infuso di castagno preparato con 40 g di foglie secche lasciate in infusione in acqua bollente per 15 minuti;
- Rimedio contro la tosse: bere 3 tazze al giorno di infuso di castagno preparato con 40 g di foglie secche lasciate in infusione in acqua bollente per 10 minuti.
Le castagne per Santa Ildegarda
Hildegard von Bingen, mistica tedesca vissuta tra il 1098 ed il 1179, è stata una donna rivoluzionaria per l’epoca, profonda conoscitrice delle scienze naturali, esperta erborista, fermamente convinta che “l’uomo è ciò che mangia”. Ad ogni alimento attribuì particolari proprietà, con l’idea che giacché Adamo mangiò un cibo che gli era stato proibito, commettendo il peccato originale, molti dolori avrebbero colpito l’umanità proprio attraverso gli alimenti.
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La castagna è considerata da Santa Ildegarda come del tutto benefica ed adatta a sani ed ammalati e ne descrive così l’albero: “Il castagno è molto caldo, ha grande forza mista a calore, e ciò è indice di saggezza”. Tra i rimedi naturali a base di castagna suggeriti dalla santa abbiamo:
- Rimedio contro il mal di testa: “Colui che si sente la testa vuota faccia lessare in sola acqua e se ne cibi prima e dopo i pasti; otterrà nuove forze e vedrà scomparire il disturbo alla testa”;
- Rimedio contro disturbi al fegato: “Chi invece soffre di disturbi al fegato ponga delle castagne schiacciate nel miele e se ne cibi spesso: il suo fegato ne trarrà vantaggio”. Anche un cucchiaino di miele di castagno da tè 2 volte al giorno, per almeno 2 mesi, poi ridotti ad un solo cucchiaino al giorno, gioverebbe, secondo Hildergard von Bingen, al fegato;
- Rimedi contro i disturbi intestinali: in primavera ed autunno, periodi in cui gastrite ed acidità di stomaco tendono a riacutizzarsi, Santa Ildegarda consiglia di utilizzare la farina di castagne per lenire tali disturbi, mangiando quotidianamente, per almeno un mese, un passato di castagne;
- Rimedi contro i dolori alla milza: secondo Hildergard von Bingen in caso di dolori alla milza è consigliabile mangiare caldarroste.
Raccolta delle castagne
Le castagne si raccolgono in autunno (settembre-novembre). Le troviamo raggruppate fino a 3 all’interno dei caratteristici ricci (il frutto propriamente detto). Se le castagne sono vuote ed appiattite vuol dire che i fiori non sono stati fecondati. Il loro colore è bruno e di tonalità diversa a seconda della varietà. Dove la castagna è più rigonfia c’è una macchia di colore più chiaro che si chiama “ilo” ed è la zona di contatto tra il riccio e la castagna: la forma e l’estensione di questa aiuta a distinguere le varietà. Dalla parte opposta all’ilo troviamo un curioso ciuffetto: è un residuo del pistillo del fiore. La buccia internamente è foderata da una fitta peluria. Togliendo la buccia troviamo quello che botanicamente è il “seme” della castagna, ricoperto da una pellicina, più o meno aderente. Ed è il seme la parte che noi mangiamo della castagna. La raccolta delle castagne si effettua in più passaggi. Tra le castagne che cadono per prime di solito ci sono anche quelle che contengono larve di insetti. Raccogliamole comunque tutte, in questo modo allontaneremo dal frutteto anche quelle marce per evitare che i parassiti si diffondano alle altre.
Come conservare le castagne
Se non consumiamo tutte le castagne subito e abbiamo necessità di conservale per qualche tempo, sottoponiamole a un semplice trattamento. Immergiamole in acqua fredda per circa 9 giorni, cambiando di frequente l’acqua. Le castagne perforate dalle larve verranno a galla e potremo separarle facilmente dalle altre. L’immersione in acqua, in assenza d’ossigeno provocherà inoltre una leggera fermentazione dei frutti aumentandone la conservazione nel tempo. Dopo questo trattamento distendiamo le castagne ad asciugare su un graticcio, rivoltandole spesso. Un trattamento più energico prevede l’immersione delle castagne in acqua calda (50 °C) per 50 minuti e quindi l’asciugatura.
Le castagne possono essere anche surgelate o essiccate. L’essiccazione è in uso ancora oggi in alcune zone tradizionali di coltivazione del castagno: si tratta di stratificare le castagne su un graticcio sotto il quale viene tenuto acceso un fuoco lento per 20 giorni circa. Le castagne perdono il 60% circa del loro peso, perché l’acqua, quindi vengono sbucciate, selezionate ed eccole pronte per essere vendute.
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Differenza tra castagne e marroni
Le varietà di castagno europeo sono distinte in due gruppi: castagne e marroni. In alcuni casi la differenza non è evidente, ma i marroni sono apprezzati per alcuni aspetti: sono più grossi, di sapore più dolce, più facilmente pelabili, cioè con la pellicina poco aderente, che non penetra nella polpa. I marroni si riconoscono anche dal colore della buccia, più chiaro, con striature scure più o meno evidenti e dall’ilo, che ha una forma quasi rettangolare ed è più esteso. I frutti dei marroni sono di solito 1 o 2 per riccio, perciò hanno forma più regolare e dimensioni maggiori rispetto alle castagne. Il carattere che ufficialmente distingue i marroni dalle castagne è la presenza o meno di frutti divisi: nelle castagne capita spesso di trovare frutti divisi in due parti, ciascuna ricoperta dalla sua pellicina, mentre per i marroni la presenza di frutti con questo difetto dev’essere molto bassa. I marroni sono più pregiati come frutti per il consumo fresco e sono ricercati per la produzione del marron glacé. I marroni sono più esigenti delle castagne in fatto di clima e terreno e producono un numero minore di frutti. Hanno bisogno della vicinanza di piante di castagno per produrre frutti, perché non producono polline.
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