Ratafià di angelica: ricetta liquore digestivo

I Ratafià sono antichi liquori a base di erbe e frutti che ebbero particolare diffusione a partire dal 700-800’ lungo tutto il Paese. Produzioni simili esistono anche in Spagna, Francia, Svizzera, Portogallo (celebre è la Ginjinha di Lisbona, a base di amarene), Ungheria ed altre aree europee. Famosi in Italia sono i Ratafià piemontesi di Andorno, ma anche quelli a base di amarene e vino rosso diffusi in Abruzzo e Molise.

Ne Il cuoco pratico ed economo ossia l’arte di fare una buona cucina con poca spesa, edito nel 1864 ritroviamo una esaustiva descrizione di queste bevande alcoliche, molto apprezzate: “I Ratafià sono liquori gustosissimi che si preparano coll’infusione, ordinariamente a freddo, di fiori, frutta, noccioli, e simili nell’acquavite o nello spirito di vino: di sovente si aggiunge qualche aroma; lo zucchero però è sempre indispensabile”.

Il Ratafià di angelica è a base dei fusti freschi di Angelica archangelica L. (Apiaceae) pianta officinale dalle note proprietà aperitive, toniche, carminative, digestive utili per combattere la dispepsia, l’acidità gastrica, il senso di pesantezza e gonfiore di stomaco che possono seguire un pasto particolarmente abbondante.

Ratafià di angelica: ingredienti 

Per realizzare in casa il Ratafià di angelica occorreranno i seguenti ingredienti:

  • 15 g di fusti freschi di angelica;
  • 15 g di mandorle amare schiacciate;
  • 1 l di acquavite;
  • 500 g di sciroppo di zucchero.

I fusti freschi di angelica si raccolgono in estate, momento in cui la pianta ha concentrato in essi il maggior contenuto di principi attivi (tempo balsamico). L’angelica cresce in ambienti umidi nei pressi di fiumi e laghi di valli di montagna fino ai 3000 m d’altitudine, ma è possibile coltivarla con successo anche in giardino.

Ratafià di angelica: preparazione

Il Ratafià di angelica richiede per la sua preparazione alcuni semplici, ma fondamentali passaggi:

  • Poniamo a macerare i fusti di angelica e le mandorle amare schiacciate nell’acquavite per 5 giorni, in un luogo buio, fresco ed asciutto, agitando di tanto in tanto il miscuglio;
  • Filtrare per eliminare tutti i residui vegetali ed aggiungere i 500 g di sciroppo di zucchero;
  • Filtrare di nuovo.

Il Ratafià di angelica può essere gustato a fine pasto, per agevolare la digestione, ma anche come momento di convivialità. La dose ideale per trarne i benefici digestivi è di un bicchierino da liquore.

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Anna Elisa Catanese

Ciao sono Anna Elisa Catanese, Dott.ssa in Scienze e tecniche erboristiche, autrice principale dei contenuti di questo sito web. Sono anche una cantante e creatrice di bijoux. Ho alle spalle collaborazioni come autrice di articoli con numerosi siti quali Blasting news e Dokeo. Su Natural Magazine troverete notizie inerenti salute, benessere, alimentazione sana, rimedi naturali e molto altro ancora.

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