L’ictus è la terza, dopo malattie cardiovascolari e cancro, causa di morte in Italia, colpendo fino a 200.000 persone l’anno. I sopravvissuti all’ictus incorrono spesso in delle recidive (fino all’80%) e/o saranno costretti a convivere con degli handicap molto limitanti (1 su 3 delle persone colpite). Negli Stati Uniti la situazione non è migliore: l’ictus uccide circa 140.000 persone l’anno, rappresentando la causa di circa 1 su 20 decessi. Si è calcolato che l’ictus provochi negli USA un morto ogni 4 minuti. Da qui la necessità di individuare i fattori che predispongono alla malattia. Tra questi in generale troviamo: l’età avanzata, l’ipertensione, la presenza di malattie cardiache o diabete; esistono anche delle differenze tra le etnie: gli adulti afroamericani sono più colpiti rispetto agli adulti bianchi, ispanici o asiatici americani; un ruolo negativo lo svolgono il fumo, l’alcol, le droghe, l’obesità ed una dieta ricca di grassi e zuccheri.
Donne e rischio di ictus
Le donne hanno maggiori probabilità di essere colpite da ictus rispetto agli uomini e di morirne di conseguenza. Sempre negli USA ogni anno, 425.000 donne hanno un ictus, circa 55.000 in più rispetto agli uomini. Le ragioni di queste differenze tra i sessi non sono ancora del tutto chiare, ma uno studio pubblicato sulla rivista Stroke mette in luce alcune possibili cause. L’autrice principale dello studio, la Dott.ssa Kathryn Rexrode, del Dipartimento di Medicina dell’Ospedale Brigham and Women di Boston, spiega: “Quando le donne invecchiano, hanno molte più probabilità di avere un ictus come prima manifestazione di malattia cardiovascolare piuttosto che l’infarto. Vogliamo capire meglio la suscettibilità: perché più donne hanno l’ictus rispetto agli uomini? Quali fattori contribuiscono e aumentano in modo così sproporzionato il rischio nelle donne? “
Fattori di rischio specifici per la donna
- menarca (primo ciclo mestruale) prima dei 10 anni;
- menopausa prima dei 45 anni;
- bassi livelli di deidroepiandrosterone;
- assunzione di estrogeni orali o contraccettivi orali combinati.
Le donne che hanno avuto complicazioni legate alla gravidanza, come il diabete gestazionale, l’ipertensione durante o appena dopo la gravidanza e la preeclampsia (gestosi), presentano anch’esse un rischio maggiore di ictus. Altri fattori che, secondo i ricercatori, necessitano però di ulteriori indagini, includono l’assunzione di estrogeni transdermici o la contraccezione solo progestinica.
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