Com’è noto troppo sale fa male alla salute ed è tra le cause principali dell’ipertensione. Secondo studi recenti microbioma intestinale e sistema immunitario sembrano giocare un importante ruolo nella gestione della pressione sanguigna. I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Cambridge, insieme a ricercatori di varie istituzioni tedesche, hanno esaminato l’effetto di una dieta ricca di sodio sulla composizione del microbioma e le potenziali proprietà antipertensiva e antinfiammatoria di alcuni probiotici. Nicola Wilck, del Centro Max-Delbruck di Medicina Molecolare a Berlino, è il primo autore dello studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature.
I probiotici riducono pressione sanguigna e infiammazione
Lo studio ha preso in esame gli effetti dell’eccesso di sodio sulla pressione sanguigna, dapprima analizzandolo su modello animale e poi sull’uomo. Per il primo esperimento un gruppo di topi è stato alimentato con una dieta ricca di sodio e un altro (gruppo di controllo) con una dieta normale per un periodo di 14 giorni. La dieta ricca di sodio conteneva fino al 4% di cloruro di sodio (il comune sale da cucina), mentre quella normale ne conteneva una percentuale di circa lo 0,5%.
L’analisi fecale ha rivelato che i topi nutriti con alimenti ad alto contenuto di sodio mancavano di un batterio benefico chiamato Lactobacillus murinus. Inoltre, questi animali presentavano una quantità maggiore di cellule Th-17, un tipo di “cellule T helper” pro-infiammatorie. I topi, divenuti ipertesi, a cui sono stati somministrati probiotici contenenti Lactobacillus, hanno registrato una riduzione sia delle cellule T helper pro-infiammatorie che della pressione sanguigna.
L’eccesso di sodio provoca gli stessi effetti sull’uomo
I ricercatori di Cambridge hanno condotto anche un secondo studio pilota sull’uomo. A tale scopo sono stati arruolati 12 volontari che hanno seguito per due settimane una dieta contenente ben 6.000 milligrammi giornalieri di cloruro di sodio. Wilck e colleghi hanno scoperto che l’aggiunta di sale aveva creato gli stessi cambiamenti che si erano verificati nei topi: pressione alta, numero elevato di cellule Th-17 e diminuzione nel microbioma intestinale dei batteri buoni Lactobacillus. Si ritiene dunque che la somministrazione di probiotici possa avere gli stessi effetti positivi sulla pressione sanguigna.
I probiotici combattono la pressione alta?
I probiotici, in abbinamento ad una dieta sana e povera di sodio possono aiutarci a ridurre infiammazione e pressione alta. Il coautore dello studio, Eric Alm commenta: “Stiamo apprendendo come il sistema immunitario eserciti un grande controllo sul corpo, al di sopra e al di là di ciò che generalmente riteniamo immunità” – e conclude – “Penso che ci siano le premesse per lo sviluppo di probiotici mirati a correggere alcuni degli effetti di una dieta ad alto contenuto di sale, ma che la gente non dovrebbe pensare di poter mangiare nei fast food e poi prendere un probiotico, per annullarne i danni.”
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